Lodi, sempre grave dopo lo schianto

Le condizioni di Aristide B. non migliorano. Il 43enne residente a Sant’Alberto, rimasto coinvolto in un terribile incidente due settimane fa sulla provinciale Lodi-Spino, è ancora ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano in prognosi riservata. I medici lo tengono sedato, quindi in coma farmacologico, e non hanno ancora provato a svegliarlo in modo deciso. In questi giorni è stato operato a un braccio, mentre dovrà subire un altro intervento per aiutarlo nella respirazione. Il timore è che possa restare qualche conseguenza a livello cerebrale, ma si tratta di un’eventualità sulle quali ancora i medici ancora non si sbilanciano e non si pronunciano. L’uomo è molto conosciuto nella parrocchia di Sant’Alberto ma non solo. È stato infatti titolare di un bar alle porte del centro, mentre da anni è dirigente di una squadra oratoriana di pallavolo e arbitro dello stesso sport a livello giovanile. La moglie si reca quotidianamente all’ospedale milanese, mentre le figlie hanno ripreso la scuola, cercando faticosamente di riprendere una vita normale. «Ad ogni Messa preghiamo per lui nelle “preghiere dei fedeli” - rivela il parroco di Sant’Alberto don Giancarlo Marchesi, vicino alla famiglia in questo momento difficile -. Le ragazze della sua squadra so che sono andate a trovarlo, anche se da lui si può entrare solo uno alla volta». Lo schianto risale a sabato 13 ottobre. L’uomo tornava verso Lodi e sul tratto fra Spino e Boffalora ha perso il controllo dell’auto ed è volato fuori strada, terminando la sua corsa in un fosso contro una chiusa in cemento. A distanza di due settimane non sono ancora arrivate dall’ospedale notizie di miglioramenti, tutta la comunità di Sant’Alberto, dove l’uomo vive, è vicina al 43enne e alla sua famiglia.

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