LODI Prende forma il nuovo parco
dell’Isolabella, in pochi all’ultimo incontro con i cittadini

Accolte dall’amministrazione le richieste con più spazio alle aree a prato maggiormente fruibili

Il nuovo progetto preliminare per il parco con radura boschiva Isolabella è stato approvato. Le tre occasioni di confronto e di partecipazione con i cittadini, che il Comune di Lodi e Sorgenia hanno voluto mettere a disposizione, hanno dato i loro frutti.

Le richieste dei cittadini sono state accolte: più spazio quindi alle aree adibite a prato, maggiormente fruibili e più versatili, non mancando di dare la giusta importanza alle radure boschive. L’ultimo della serie di incontri - a dire il vero non molto partecipato tra le fila del pubblico - si è tenuto mercoledì sera presso gli spazi dell’aula magna del liceo Verri, alla presenza dell’assessore alla Partecipazione Mariarosa Devecchi, dell’assessore all’Ambiente Stefano Caserini, dell’architetto consulente del Comune Annamaria Cremascoli e dei tecnici di Sorgenia.

«L’idea è stata quella di pensare ad un’area verde non frammentata, che integri nel suo insieme bosco, radura e prato, in un’ottica di inclusione e versatilità» ha spiegato Cremascoli. «Relazionare al meglio l’Isolabella con il territorio circostante è stato l’obiettivo di questo progetto di cui si fa carico Sorgenia», nato nell’ottica di compensazione per la costruzione della centrale di Turano Lodigiano, «garantendo maggiore accessibilità, pensando ad un’area non lontana dalla città ma integrata con essa, sfruttando anche appieno la vicinanza con il fiume».

Grazie alle richieste dei cittadini, quindi, «il perimetro dell’area boschiva è stato rivisto e ritoccato nella sua estensione, andandolo a spostare più internamente», come spiegato dal tecnico Sorgenia Roberto Musumeci. «Allo stesso modo, sono state apportate anche piccole modifiche alle aree dedicate ai sentieri, in modo tale da fornire allo spettatore una sensazione di continuità visiva».

Una delle novità poi riguarda l’installazione di spazi adibiti a prato, con diversi tipi di composizione erbacea «che metteranno in risalto le diverse specificità arboree portate dall’incedere delle stagioni».

Infine, su un totale di 5mila, il 50 per cento delle piante che erano state precedentemente messe a dimora potrà essere salvato, mentre le nuove piantumazioni dovranno essere introdotte entro novembre, per farle meglio attecchire.

Occorrerà invece un intervento di rinvigorimento per altre mille piante messe a dimora la scorsa primavera, necessario per fare riavere dallo stato di catalessi reversibile in cui versano a causa della foto siccità manifestati nei mesi estivi.

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