LODI Malagiustizia in Italia, il «New York Times» cita il caso Uggetti

La vicenda dell’ex sindaco di Lodi supera i confini nazionali

Giovedì scorso il New York Times ha dedicato un ampio articolo alla riforma della Giustizia disegnata dal Ministro Marta Cartabia e dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

L’articolo dice in buona sostanza che una delle falle principali del sistema Italia è la lunghezza estrema e imprevedibile dei processi. Un problema che non solo blocca per anni il reale compimento della giustizia rendendola, di fatto, inefficace (a chi serve una sentenza che arriva dopo anni?), ma che, per giunta, lascia in una palude gli imputati, siano essi innocenti o colpevoli.

A esempio di come la giustizia italiana funzioni, se non male, quanto meno in modo esasperatamente lento, il giornale americano cita il caso di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, costretto alle dimissioni da un’inchiesta che ha portato anche alla sua detenzione a San Vittore e che, dopo 5 anni, si è risolta con una assoluzione con formula piena.

“Se c’è una persona che non ha bisogno di essere persuasa della necessità dell’urgenza dell’Italia per la riforma giudiziaria - scrive il giornale americano - è l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti. Una mattina la Guardia di Finanza di Lodi bussò alla sua porta, lo trascinò in carcere, lo perquisirono e lo rinchiusero in una piccola cella con un condannato per omicidio e uno spacciatore. Era l’inizio di un calvario quinquennale - per l’assegnazione di appalti comunali, del valore di 5.000 euro, per la gestione di due piscine pubbliche - che è stato utilizzato dai suoi avversari politici per distruggere la sua carriera, la sua credibilità, la sua reputazione e la sua famiglia”.

Un caso, quello dell’ex sindaco che, anche all’estero, appare come sintomo di un sistema nazionale malato (più volte già denunciato nel corso degli anni anche dall’Unione Europea).

Sarebbe bello dunque se, il prossimo articolo da Lodi, il New York Times lo facesse raccontando la nostra città come luogo dal quale è partita la spinta decisiva ad aggiustare le cose di tutto il Paese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA