LODI L’ex sindaca Sara Casanova si dimette dal vertice del Parco tecnologico padano, sarebbe decaduta entro un mese

Le deleghe al vice Pierfrancesco Cecchi, di fatto comunque la Fondazione non è operativa

Si dimette dal ruolo di presidente della Fondazione Parco Tecnologico Padano Sara Casanova, sindaco uscente. Sarebbe comunque decaduta dall’incarico nel giro di 30 giorni, ma ha voluto anticipare i tempi e dimettersi a ridosso della proclamazione del nuovo sindaco di Lodi Andrea Furegato. Formalmente le deleghe sono assunte dal vice Pierfrancesco Cecchi, mentre la nomina del nuovo presidente, per consuetudine, viene gestita in modo alternato da Comune e Provincia, con un avvicendamento al vertice. Una decadenza già toccata a Francesco Passerini, che era membro del cda in qualità di presidente della Provincia, dopo l’elezione di Fabrizio Santantonio. Una Fondazione che oggi di fatto non ha ruoli operativi, perché di questi si è fatta carico la new.co Ptp Science Park Scarl, guidata dal presidente Cristiano Devecchi, anche consigliere delegato dentro la Fondazione e affidata all’amministratore delegato Andrea Dilemma. Alla società creata nell’ottica del risanamento aziendale il compito di gestire tutta la vita ordinaria e straordinaria del Parco, compreso il piano di risanamento delle vecchie partite debitorie rimaste in capo alla Fondazione.

«Non ci sono scadenze stringenti per la sostituzione ed è naturale che ci voglia del tempo, perché davvero siamo ancora nella fase preliminare dell’insediamento del nuovo sindaco - spiega Devecchi - : siamo già certi dell’attenzione che questa amministrazione riserverà al Parco Tecnologico Padano e che abbiamo potuto toccare con mano anche nel consiglio comunale in cui abbiamo relazionato sullo stato dell’ente, in un momento molto costruttivo con il contributo delle opposizioni di allora, oggi in maggioranza».

La priorità è la conclusione del piano di risanamento, «che si spera di chiudere entro l’anno», per poi avviare il piano di rilancio. Per chiudere i pregressi nei confronti dei creditori del parco, la via maestra ruota intorno alla vendita dell’immobile di via Einstein, per cui era stata prevista l’acquisizione da parte del Comune tramite i 9 milioni di euro destinati alla città da Regione Lombardia, con l’intento di destinarlo a funzioni diverse, dagli uffici comunali, alla Casa di Comunità, alla sede dell’Ufficio di Piano. Alternative per la vendita sono comunque in fase di valutazione. «Il Parco Tecnologico Padano ha già dimostrato di essere un valore aggiunto per il territorio, e nel tempo della pandemia ha messo in campo risposte importanti per la popolazione grazie anche alla capacità di adattamento dei nostri laboratori, una potenzialità che forse non è stata ancora percepita appieno - rimarca Devecchi - : ora bisogna chiudere i pregressi e continuare con il rilancio».

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