Lodi, la Coldiretti dona al vescovo la statuetta della florovivaista per il presepe

Un pensiero per ricordarsi di un settore messo in difficoltà dai rincari dell’energia

Una rappresentanza della Coldiretti ha consegnato stamattina al vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, la nuova statuina del Presepe 2022: la florovivaista. La donazione è nell’ambito dell’iniziativa promossa annualmente a livello nazionale in ogni diocesi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti con l’obiettivo di aggiungere alla rappresentazione della Natività figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.

«Quest’anno – precisa la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza - è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Inserire questa nuova figura, simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e, insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita». «»Il Presepe – continua la Coldiretti interprovinciale, presente oggi in Diocesi con il vice presidente Marco Barbaglio, allevatore di Secugnago, il vice direttore Luigi Simonazzi, i segretari di zona di Lodi e Codogno, rispettivamente Francesco Borra e Paolo Butera, insieme ai rappresentanti della Confartigianato Imprese Provincia di Lodi guidati dalla presidente Sabrina Baronio e da direttore e vice direttore, Vittorio Boselli e Mauro Parazzi - è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile». Martedì la statuina era stata portata all’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

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