LODI Industria, bolletta salata: quattro volte quella del 2019

Rincari record per gas naturale, petrolio e materie prime, Assolombarda: «Servono provvedimenti immediati»

Volano gas e petrolio dal momento dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, crescono materie prime agricole come i cereali e quelle industriali come i metalli. La bolletta energetica dell’industria manifatturiera lombarda è quattro volte quella del 2019.

Il grido d’allarme è di Assolombarda, dopo l’ultima analisi del Centro Studi. Dallo scoppio della guerra la quotazione del gas naturale è fuori controllo: ha fatto registrare +106 per cento di aumento rispetto alle prime tre settimane di febbraio, quando già quotava +579,6 per cento rispetto a gennaio 2020, pre-Covid. Rialzi anche per il petrolio, +22 per cento (era già +43 per cento rispetto al pre-Covid), ma anche le materie prime non energetiche sono schizzate alle stelle, con frumento a +48 per cento e mais a +16 per cento (erano già rispettivamente a +36,2 per cento e +63 per cento sul pre-Covid). Ma tutte le materie prime sono andate in rialzo a due cifre nelle ultime due settimane, dopo che già distanziavano i livelli pre-Covid notevolmente. Il legno è a +21 per cento (già +179 per cento su pre-Covid), mentre i metalli non fermano la loro corsa, con il nichel, di cui la Russia è primo produttore mondiale, a +40 per cento (già +72,7 su pre-Covid) e l’acciaio a +17 per cento, l’alluminio a +15 per cento già (+78 per cento su pre-Covid).

Le difficoltà d’approvvigionamento cominciano a essere generalizzate, per le imprese e anche per i cittadini, con le prime segnalazioni ieri di limitazione agli acquisti sugli scaffali dei supermercati (massimo due confezioni per olio di semi e farine) da parte di alcune catene della grande distribuzione.

La preoccupazione maggiore però, almeno per ora, riguarda l’industria manifatturiera. «Il conflitto tra Russia e Ucraina sta avendo un impatto molto forte sull’economia e sulle imprese del territorio, andando ad aggravare una situazione già molto critica - ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Se si dovessero mantenere i prezzi attuali, l’industria manifatturiera lombarda quest’anno pagherà una bolletta energetica di 11,5 miliardi di euro rispetto agli 8,3 miliardi stimati a inizio febbraio, prima della guerra e rispetto ai meno di 2 miliardi del 2019. Un rialzo enorme che avrà sicuramente impatti. Servono provvedimenti immediati per impedire che le aziende chiudano, e nel medio-lungo occorre puntare a una diversificazione del mix energetico per ridurre la dipendenza da Paesi politicamente instabili. Ora la priorità è garantire la continuità operativa delle imprese».

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