Lodi, il caso “stipendi d’oro” in Broletto risolto con rimborsi a rate

Si attende invece il giudice del lavoro per il caso di un’ex funzionaria passata a un inquadramento inferiore, già sanzionato dalla Corte dei conti

Non dovrebbe avere più alcuno strascico presso la Corte dei conti la vicenda dei 728mila euro di indennità pagate in eccesso dal Comune di Lodi ai suoi dirigenti dal 2008 al 2015. La questione, infatti, era stata già definita in Broletto nel 2019 con un accordo di rimborso con decurtazione delle indennità rateale fino al 2032, da parte degli interessati, ed era riemersa in questi giorni tra le righe della sentenza della magistratura contabile che in primo grado condanna un ex segretario generale, un ex dirigente del settore 1 e un ex direttore generale e dirigente a risarcire il Comune di Lodi, pro quota, con 40.900 euro, per varie voci di responsabilità erariale a seguito del pagamento di un assegno ad personam a un’ex dirigente che a sua richiesta era passata da inizio 2009 a un inquadramento inferiore. Il tema degli stipendi troppo alti rispetto ai vincoli finanziari e di legge è il medesimo ma si tratta di due vicende separate. E il caso dell’ex funzionaria che è stata “pagata troppo” secondo la Corte dei conti è tuttora al vaglio di un altro tribunale, quello del lavoro, e l’esito non è scontato.

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