Lodi, i dipendenti Zucchetti a lezione dal manager Catania

«Ci sono due Italie: voi fate parte di quella migliore - ha esordito l’ingegnere Elio Catania, attuale presidente Atm e consigliere di Telecom e San Paolo -. Vengo ora da una riunione all’Assolombarda, con persone del calibro di Marcegaglia che erano lì a piangersi addosso». Non bisogna perdere tempo a cercare scuse ai propri insuccessi, ma restare in ufficio, conoscere i clienti e cercare di crescere. La società Zucchetti ha invitato ieri Catania, ex presidente Ibm e Ferrovie dello Stato, all’auditorium della Bipielle, per tenere un breve discorso sul tema: leader si nasce o si diventa? «Non continuiamo a lamentarci per la crisi: i mercati non troveranno più una stabilità duratura. Il futuro vedrà un continuo alternarsi di crisi e riprese, e bisognerà imparare a conviverci» ha spiegato, prima di elogiare gli ascoltatori perché, nella crisi, Zucchetti è riuscita ad aumentare le proprie vendite.

«Tutti i dipendenti sono stati determinanti in questo, perché ognuno è un leader. Diventa tale chi ha passione e un continuo desiderio di di migliorare» ha spiegato, criticando per esempio determinati criteri di selezione troppo fissi che impediscono, per esempio, a un non laureato di diventare dirigente, demotivandolo.

La passione è quindi fondamentale, e deve inscriversi in una ditta che lasci da parte la struttura fissa, piramidale, che caratterizzava le aziende di qualche decennio fa: «O si sono modificate o si sono arrese. Un’azienda, al giorno d’oggi, deve essere flessibile, inseguire la propria clientela». Si chiama «capacità ambidestra»: la forza di un leader è quella di saper guardare più lontano, ma contemporaneamente anche di guardarsi le stringhe delle scarpe, ovvero portare a casa risultati.

Questo vale a qualunque livello: dalla segretaria al presidente tutti devono avere questa qualità, questo desiderio di migliorare. «Per esempio, noto con piacere - ha constatato l’ingegner Catania - che l’età media degli addetti di Zucchetti è di 34 anni. Puntare sui giovani è il modo migliore per andare incontro al futuro».

Non per niente una delle principali capacità di un leader, secondo Catania, è quella di scegliersi collaboratori e successori: sono loro a passare il testimone, a trasmettere i valori nel tempo, mantenendo così l’identità di un’azienda.

Valori: sostanzialmente questo è il punto fondamentale perché un’impresa non sia una bolla di sapone pronta a dissolversi; «valori come punti di riferimento costanti, scolpiti nella pietra: onestà, rispetto, etica». A queste parole il pensiero di tutti è andato ai tempi passati e anche il presidente Domenico Zucchetti non ha potuto fare a meno di notare: «Sono un po’ teso perché l’ultima volta che sono salito su questo palco è stato pochi giorni prima del crack della Popolare che ha causato un disastro nell’economia lodigiana».

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