Lodi, Guerini in corsa per la riconferma alla Difesa

L’intervista: «Dalle Forze armate concretezza, poche parole e tanto lavoro anche nella guerra al coronavirus»

Lorenzo Guerini in corsa per una riconferma alla guida del ministero della Difesa. L’ex sindaco di Lodi risulta uno dei nomi più quotati del Pd per il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi. Sebbene la composizione della squadra non sia ancora stata svelata e le incognite sulla strada del nuovo governo restino molte, a partire dalla necessità di garantire la rappresentanza di diverse forze (dalla Lega ai Cinque stelle), per il Partito democratico i “papabili” per un incarico sono Dario Franceschini, Andrea Orlando e proprio Guerini, che ha svolto un lavoro apprezzato da più parti durante i mesi più duri della pandemia.

L’esponente “dem” ha in questi giorni fatto il punto sul ruolo svolto dalla Difesa nel supporto alla lotta al virus e a sostegno della campagna vaccinale. «Concretezza, poche parole, tanto lavoro. Queste le modalità con cui le forze armate sono abituate a operare - ha spiegato Guerini -. L’hanno fatto fin dai primi mesi dell’emergenza, continuano a metterlo in atto anche in questa nuova fase di distribuzione del vaccino nell’ambito della “Operazione Eos”, avviata lo scorso 27 dicembre con il trasporto delle prime dosi del vaccino Pfizer in occasione del “Vaccine-day” europeo. Un piano dettagliato che prevede l’impiego di uomini e mezzi delle forze armate nel concorso allo stoccaggio e vigilanza dei siti di deposito del vaccino, alla somministrazione e alla distribuzione: 11 aerei, 73 elicotteri e 360 mezzi, un dispositivo prontamente adattabile in base alle esigenze».

Il ministro ha quindi ricordato la mobilitazione costante dei militari per far fronte alle esigenze di sicurezza e per i tamponi anti Covid. «Dal 23 ottobre sono stati impiegati mediamente 1.600 militari al giorno. Il controllo del territorio, in termini di sicurezza, è stato rinforzato con il dispiegamento di ulteriori 753 unità nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, portando il numero di militari a 7.803 unità. Con l’operazione “Igea” sono stati attivati fino a 184 Drive-Through-Difesa, dei 200 resi disponibili, su tutto il territorio nazionale, con l’impiego di circa 400 sanitari, eseguendo un totale di circa 1 milione e 400mila tamponi. Per incrementare tale capacità sono stati messi a disposizione anche 12 laboratori in tutta Italia, oltre a quelli già disponibili presso il Policlinico militare di Roma Celio».

E c’è ora la grande sfida della campagna vaccinale, per raggiungere il più alto numero di persone con le dosi a disposizione. «Al momento due sono le importanti operazioni della Difesa in corso - ha continuato Guerini -: l’operazione Igea, partita il 23 ottobre con l’inizio della seconda ondata della pandemia, per sostenere l’attività di screening e analisi dei tamponi a supporto del sistema sanitario in un momento in cui il Paese non riusciva a sostenere l’esigenza di moltiplicare il numero dei test, e l’operazione Eos, iniziata con la delicata fase di arrivo dei vaccini, che prevede il loro stoccaggio presso l’aeroporto di Pratica di Mare. La pandemia ha colpito a livello mondiale in modo imprevedibile e drammatico. L’Italia, come tutti i partner europei, sta adottando misure dolorose ma necessarie. Ora, anche grazie alla cooperazione europea, l’avvio della campagna vaccinale offre una prospettiva favorevole sulla via del superamento della crisi».

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