Lodi, grandi manovre nel Pdl:Sergio Tadi ora va da solo

In casa Pdl la matassa si fa sempre più ingarbugliata, soprattutto nella città del Barbarossa. Nelle ultime settimane, infatti, tutti i riflettori sembrano essere puntati sul capogruppo in consiglio comunale, Sergio Tadi, “colpevole” di aver dato il via a una lunga serie di riunioni “top secret” nel quartier generale di viale Agnelli, sede del comitato elettorale in occasione dell’ultima tornata amministrativa. Nonostante la riservatezza che contraddistingue gli incontri, però, la voce ha iniziato a serpeggiare, raggiungendo i vertici del partito. Alcuni militanti non hanno affatto “digerito” la notizia, soprattutto perché l’obiettivo degli appuntamenti sarebbe quello di mettersi al lavoro in anticipo per creare una lista civica capace di “sfondare” alle prossime elezioni, naturalmente con Sergio Tadi come candidato sindaco.

Il pettegolezzo ha già messo in guardia più di un esponente politico ma, allo stesso tempo, ha lasciato di stucco alcuni iscritti. «Tutto questo avviene senza che dirigenti e militanti ne siano informati - dicono i più arrabbiati -, il Pdl di Lodi ne è all’oscuro e questo non è giusto». Il capogruppo in Broletto non avrebbe informato nessuno nemmeno del ciclo di incontri “Consiglia il consigliere”, una mossa che ha mandato su tutte le furie gli altri iscritti, inoltre avrebbe già fatto partire una serie di visite ad associazioni ed enti per reclutare uomini e voti.

Fino a questo momento Tadi avrebbe riunito attorno a un tavolo alcuni “ex” del partito, come per esempio Angelo Bassi e Claudio Pandolfi (entrambi ex An) ed Elio Gallarati, a cui si aggiungono altre persone che durante la recente campagna elettorale hanno collaborato con la lista civica Insieme per il Lodigiano. Oltre alla sua collaboratrice Marilena De Biasi, una risorsa fondamentale per la comunicazione. Tra i fedelissimi del capogruppo ci sarebbero poi Patrizia Cardone e Francesco Staltari, ormai da tempo è evidente che sui banchi del Broletto ci sia una contrapposizione tra i “tre moschettieri” e il resto della squadra.

A questo punto l’intento di Tadi sarebbe piuttosto evidente: costruire in anticipo la sua candidatura nel caso in cui il sindaco Lorenzo Guerini faccia le valigie nel 2013 per andare a Roma, costringendo i cittadini ad andare alle urne in anticipo, un’ipotesi smentita ufficialmente dallo stesso primo cittadino. C’è però un’altra eventualità: Guerini, il cui mandato scadrà nel 2015, potrebbe lasciare il Broletto nel 2014 per tentare la corsa all’Europarlamento. In ogni caso, dopo il risultato deludente ottenuto alle urne, una parte del Pdl farebbe di tutto pur di evitare la candidatura di Tadi, il quale non a caso avrebbe scelto una lista civica.

Sono stati alcuni dei partecipanti alle riunioni segrete a far trapelare i primi indizi sul progetto. Il direttivo provinciale, guidato da Claudio Pedrazzini e dal suo vice Giancarlo Regali, dovrà affrontare un problema in più. I due responsabili nelle scorse settimane hanno avuto modo di confrontarsi con i vertici regionali, sedendosi attorno a un tavolo con Mario Mantovani e Viviana Beccalossi. Secondo alcune fonti, nel corso del meeting si è iniziato a parlare della tanto agognata segreteria cittadina, una struttura che a Lodi manca ormai da anni e che forse ora sarebbe pronta a partire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA