LODI Ferrabini, cantiere fermo per la piscina ma intanto viene pagato il lavoro già svolto

La ditta invoca una variante e lamenta il rincaro dei materiali, la parola agli avvocati

Piscina Ferrabini, il Comune di Lodi ha pagato all’impresa Cospin di Catania il primo saldo avanzamento lavori per 161mila euro, relativi all’esecuzione delle demolizioni e poco di più, ma lo scenario che si prospetta è quello di una variante sotto il profilo esecutivo ed economico, anche perché da quando era stato assegnato l’appalto, nell’autunno del 2020, i prezzi dei materiali da costruzione sono esplosi.

«Noi vogliamo dialogare con tutti», rassicura l’assessore comunale agli affari legali Manuela Minojetti. E da Catania uno dei legali cui si è affidata la Cospin, Alessandro Carrubba, conferma: «Il dialogo è aperto». Fatto sta che settimana prossima gli assessori investiti dell'annosa questione, Minojetti e Luca Scotti (lavori pubblici) assieme a tecnici comunali si incontreranno con il consulente esterno incaricato dal Comune per la questione, l’avvocato amministrativista Giuseppe Ferrari di Pavia, per studiare le prossime mosse.

I lavori, di un appalto che era stato aggiudicato con un ribasso del 26,73 per cento, si erano fermati già nel 2021, quando il futuro boom dei prezzi in edilizia causa invasione dell'Ucraina non era neppure lontanamente immaginabile, e il vero motivo non è ancora emerso. La piscina è in riva dell’Adda e ci potrebbe essere un problema di falda acquifera alta o di cedimenti, eppure c’era un progetto che di fatto è stato accettato dall’impresa che ha vinto l’appalto. «I lavori erano stati interrotti per emergenze tecnico - amministrative - si limita a dire l'avvocato della Cospin -, questioni di fattibilità nell’esecuzione. Non si discute certo della capacità tecnica della Cospin di realizzare una piscina, la questione sta in quanto emerso in loco. E va risolta sotto il profilo amministrativo e burocratico, bisognerà lavorare per il superamento di questi ostacoli». L’avvocato non vuole usare la parola variante e gira al largo da scenari di responsabilità. «L’aumento dei prezzi in edilizia è sotto gli occhi di tutti, al punto che per il 2022 il legislatore è intervenuto a luglio con un aggiornamento dei prezziari». Il Comune di Lodi però ha i vincoli della pubblica amministrazione e qualsiasi variante deve essere supportata da motivazioni legittime e inattaccabili, inoltre c’è anche il problema di finanziare questi ulteriori costi.

Il 20 maggio 2022, nelle ultime settimane dell’amministrazione di Sara Casanova, la Cospin aveva richiesto un “accesso agli atti” per la documentazione del primo saldo avanzamento lavori, dopo che non aveva ricevuto il pagamento del primo Sal per 161mila euro (su un totale netto di aggiudicazione di 757.336), e a fronte del perdurante silenzio degli uffici del Broletto aveva fatto ricorso al Tar. Al 15 settembre però l’impresa si era detta soddisfatta da quanto ricevuto dal Comune ed era cessata la materia del contendere.

Resta però una piscina da costruire: il Comune potrà trovare un accordo con Cospin (una “buona uscita” per liberare il cantiere o l’incarico di proseguire con una variante dei lavori) o andare in causa. Il che, con i tempi della giustizia, appare poco conveniente.

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