LODI Febbre del mattone, gru al lavoro nell’Oltreadda: all’ex Sicc prendono forma le nuove palazzine

Nasceranno due edifici di tre piani per un totale di trenta appartamenti, previsto un prolungamento della ciclabile in via Ferrabini

La febbre del mattone non conosce limiti ed investe anche i territori dell’Oltreadda, dove da qualche tempo sono riprese le operazioni di cantiere per costruire nell’area ex Sicc nuovi insediamenti abitativi.

Polo industriale orientato all’edilizia, nello specifico verso la produzione di pali in calcestruzzo, la Società Italiana Calcestruzzi Centrifugati decise di chiudere i battenti del suo insediamento lodigiano nel 1985 e da allora, per questa zona al di là del ponte Napoleone Bonaparte, sono iniziati lunghi tempi caratterizzati dal degrado. La struttura, divenuta ormai famosa con il nome di ex Sicc, cadde infatti preda dell’occupazione abusiva, e presto divenne ricovero non autorizzato di senzatetto e tossici. Le carte in tavola vennero sparigliate nel 2015, quando le macerie si sostituirono alla ex Sicc e si diede inizio alla bonifica dell’area. Ed oggi, dopo otto anni, stanno finalmente per prendere forma due palazzine da tre piani per un totale di circa trenta appartenenti, grazie allo sviluppo urbanistico curato dalla ditta bergamasca Tecno Consulent, che prevede pure un prolungamento della ciclabile lungo via Ferrabini e nuovi parcheggi retrostanti la piscina omonima. Una seconda rinascita, quindi, per l’aera ex Sicc, completamente bonificata e messa in sicurezza dopo i rischi alluvionali che in passato la caratterizzavano. Un elemento, quello del recupero e della valorizzazione di spazi abbandonati a se stessi, che era parzialmente anche l’intento della Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri, la quale doveva sorgere proprio sulla medesima sponda dell’Adda, a ridosso quindi di queste future palazzine ma che, come noto, ebbe vita breve e venne abbattuta dopo varie vicissitudini. Ora tocca alle palazzine, già ribattezzate ex Sicc, tentare di valorizzare una porzione di territorio che da tempo aspetta una nuova primavera.

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