LODI Degrado e spaccio, non c’è pace per i Giardini Barbarossa in viale IV Novembre

Il problema della sicurezza persiste insieme alla carenza della manutenzione ordinaria: uno scenario non compatibile con la presenza di bambini

Non c’è pace per i Giardini Barbarossa: il passeggio che si snoda tra via IV Novembre, via Vignati e viale Agnelli è da anni al centro di importanti problemi di manutenzione, che si trasformano spesso in un diffuso degrado e, in qualche caso, in un problema di sicurezza.

Innanzitutto, la sicurezza: più di una volta, il giardino è stato al centro di fenomeni di spaccio, e basta passare in una mattina qualsiasi per vedere, nelle panchine più nascoste, persone che tranquillamente fumano canne all’ombra degli alberi. Ovviamente, con tutto il corollario di abbandoni di cartacce mozziconi e quant’altro. Ma la sera, il passeggio diventa teatro di festicciole improvvisate, che si trasformano la mattina dopo in un tappeto di cocci di bottiglie di birra e superalcolici infrante lungo le scale o contro l’arredo di pietra. Qualcuno, poi, abbandona persino preservativi usati. Uno scenario non compatibile, evidentemente, con la presenza di bambini che, durante il giorno, vengono a giocare nel verde: ormai i genitori, stufi di fare i conti con l’abbandono, hanno scelto di cambiare parco.

C’è poi la questione della manutenzione del verde: l’anno scorso, moltissime piantine del giardino sono morte a causa della siccità, e ad oggi non sono state ancora ripiantumate. Il risultato è che, tutto il giardino appare come un campo abbandonato, con buchi ovunque nelle siepi, nel verde, le aiuole trasformate in piazzole di terra battuta attraversate da inutili tubi di irrigazione.

In tutto questo, poi, si aggiungono i cani: il passaggio è consentito, anche se non sono mai stati cambiati i cartelli all’ingresso), perciò spesso i padroni di animali sono costretti a litigare con chi li vorrebbe scacciare dal parco, adducendo i vecchi cartelli a supporto delle proprie argomentazioni. D’altro canto, non sempre i padroni sono solleciti nel raccogliere le deiezioni canine, che puntellano il prato. D’altronde, però, non sono solo i cani a “liberarsi” nel parco: in qualsiasi momento è possibile vedere personaggi che si accostano ai vecchi tassi per fare i propri bisogni come se niente fosse, mentre i passanti girano lo sguardo dall’altra parte per evitare di attaccare briga in questo scenario non particolarmente degno del centro storico di Lodi.

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