LODI Così la cattedrale vegetale rinascerà negli spazi del nuovo Opificio della cultura

Il progetto per portare l’opera di Giuliano Mauri dal degrado sull’Adda a una nuova vita

Non più in un campo aperto, visibile anche a distanza. Da scoprire invece piano piano, varcando la soglia del nuovo Opificio della Cultura, per generare stupore e meraviglia nei visitatori del nuovo sito culturale. Rinasce, in una nuova veste, la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, dopo la fine dell’esperienza en plein air a ridosso dell’area ex Sicc e del lungo fiume, che doveva essere il traino del Lodigiano verso Expo 2015, era stata inaugurata nell’aprile 2017 e aveva iniziato a mostrare i primi segni di cedimento già nel 2018 fino all’epilogo del dicembre 2019. Di quel progetto rimangono oggi alcune delle piante messe allora a dimora all’interno delle colonne, i cumuli di legna di cui erano composte le stesse colonne, uno carbonizzato da un incendio e caratterizzato anche da rifiuti abbandonati lanciati all’interno. Come rimane la spinta a riportare in città quel progetto, a lungo coltivata anche dalla famiglia Mauri insieme ad Andrea Cancellato, oggi consigliere particolare del sindaco incaricato della partita ex Linificio.

Se inizialmente era stata vagliata l’ipotesi di realizzare una Cattedrale 2.0 nei pressi della Foresta di Pianura, oggi il disegno di una versione del monumento che coniuga arte e natura è inserito nei progetti del nuovo Opificio della Cultura. Una versione ridotta - tre campate al posto di cinque - da realizzare all’intento dei confini dell’immobile tra la linea ferroviaria e piazzale Forni. La scelta è quella di realizzarla su un terrapieno interno alla costruzione da trasformare in area verde da 1300 metri quadrati, circondato da vetrate e a cielo aperto. «In realtà i terrapieni sono due, uno già per metà a cielo aperto che fa da fonte di illuminazione al CFP e che come tale va mantenuta - spiega Cancellato - : a fronte di questo vincolo progettuale, abbiamo pensato ad una trasformazione che fosse essa stessa fonte di attrattività per il sito culturale, posizionando qui la cattedrale vegetale». Accanto all’esempio a cielo aperto in val Sella, Mauri realizzò anche una cattedrale vegetale all’interno dell’ex chiesa di San Carpoforo a Milano nel 1986. «La nuova cattedrale potrebbe essere un bel segno per la città, di recupero di una piccola ferita che la città ha avuto con questa esperienza troppo breve della cattedrale vegetale, ma anche di attrazione verso la struttura dell’Opificio della Cultura, perché abbiamo bisogno anche di elementi distintivi e di attrazione».n

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