LODI Con il bioadesivo rubano le offerte: i ladri vanno all’assalto delle chiese

Dopo l’episodio nella cappella dell’ospedale nel mirino la parrocchia “Cabrini”

Usano anche il biadesivo per rubare le offerte in chiesa. È successo nella parrocchia di Santa Francesca Cabrini, alle Fanfani, dove sono state trovate tracce di tentativi per alleggerire le bussole. Proprio per impedire che avvengano questi furti, nella chiesa di via Madre Cabrini di recente sono state ristrette le fessure dove lasciare le elemosine.

Una misura adottata dal parroco, monsignor Francesco Anelli, per mettere in sicurezza le offerte dei fedeli. «Abbiamo trovato del biadesivo sul fondo delle cassette e in passato era stato riferito dell’utilizzo anche di metri allungabili per portare via alcune delle monete donate in chiesa – spiega –; per questo la fessura per introdurre le offerte è stata ristretta in modo da impedire questi comportamenti». Non è il primo caso purtroppo di razzie in un luogo di culto, per far sparire qualche moneta generosamente depositata dai fedeli. Era successo ad esempio nei giorni scorsi nella cappella dell’ospedale Maggiore di Lodi, al sesto piano, quando il cappellano don Edmondo Massari aveva fatto fuggire un uomo tra i 40 e i 50 anni, che stava trafficando nella cassetta delle offerte di padre Pio. La persona si era chiusa nella chiesa e stava cercando di aprire la cassetta, dove vengono lasciati i soldi delle candele devozionali, o quelli per le invocazioni a Padre Pio e alla Madonna. Anche qui, svuotando i depositi, erano stati notati all’interno dei pezzetti di carta con della colla sopra, finalizzati ad estrarre le monete con più facilità. Un fenomeno di scarso rispetto per un luogo di culto religioso, ma che mette in luce anche un forte disagio sociale, accresciuto dopo i lunghi mesi di lockdown e la crisi della pandemia da Covid. Difficilmente i responsabili vengono individuati, ma delle denunce ci sono state anche sul territorio: nel novembre scorso a San Colombano i carabinieri avevano fermato una coppia proveniente dalla Bergamasca e insospettiti avevano trovato le due persone con le tasche piene di monete e con un metro allungabile, che aveva attaccato a un’estremità del nastro bi-adesivo (da calare nella cassetta delle offerte per agganciare le monete).

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