Lodi, braccio di ferro in provincia: salta il voto sul bilancio con 95 milioni di lavori pubblici. Rischio paralisi

Il centrodestra alla resa dei conti: «La collaborazione finora è rimasta sulla carta»

Slitta l’approvazione del bilancio di previsione della Provincia di Lodi, che pianifica investimenti per 95 milioni di euro, in gran parte legati al Pnrr. Un piano che fissa scadenze ferree, pena la perdita del finanziamento. A far mancare i voti necessari, il centrodestra, che non muove rilievi sui contenuti, ma fa una chiara scelta politica. Già venti giorni fa Lega e Forza Italia si erano sfilate dalla maggioranza di palazzo San Cristoforo. Per effetto del voto separato e in fasi diverse per l’elezione di consiglio provinciale e Presidente, Fabrizio Santantonio, eletto un anno fa, si è ritrovato il consiglio votato qualche mese prima, con la maggioranza al centrodestra. Dopo un anno di maggioranza condivisa, tre settimane fa lo strappo delle forze di centrodestra. Dopo l’annuncio dei consiglieri che non avrebbero approvato il bilancio previsionale, il presidente ha dovuto ritirare l’ordine del giorno della votazione.

«Il mio è un intervento squisitamente politico - ha detto il consigliere leghista Delmiglio a nome dell’intero centrodestra -. Circa un anno fa, come Lega, Forza Italia e Civici di centrodestra, abbiamo scelto responsabilmente di partecipare all’amministrazione dell’ente. Nelle linee di mandato il presidente aveva parlato di collaborazione leale e di condivisione e su quella base avevamo accettato. Ma quelle parole sono rimaste solo un biglietto da visita, a cui non sono seguiti i fatti. Cinque anni fa l’allora sindaco di Casale Gianfranco Concordati rivolse all’allora presidente Francesco Passerini una domanda: li ha i numeri per approvare il bilancio? Cinque anni fa, Passerini, che i numeri non aveva, ritirò il provvedimento».

L’assemblea dei sindaci convocata per oggi per esprimere il parere obbligatorio sul bilancio è stata quindi annullata. Tutto è rinviato a mercoledì prossimo 5 aprile, consiglio provinciale e assemblea dei sindaci. Dietro le quinte, le trattative sono febbrili.

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