LODI Arriva la scelta della Familia Ludesana, il Fanfullino ’23 sarà Alberto Prina

Il 54enne lodigiano è l’anima del Festival della fotografia etica, che ha fondato insieme a Progetto Immagine

La moltitudine di persone che vive le strade di Lodi nei weekend di ottobre, le mostre nei locali, nelle piazze e nei più importanti palazzi della città, con i più grandi nomi della fotografia mondiale. Basta questo a chiarire il motivo che ha spinto la Familia Ludesana, l’associazione che assegna il Fanfullino d’Oro, il più importante riconoscimento a nome della città di Lodi, a scegliere Alberto Prina. È stato lui, infatti, a dare vita, insieme al Gruppo Fotografico Progetto Immagine, al Festival della fotografia etica, che ogni anno porta migliaia di persone a Lodi ed è diventato, in dieci anni, il primo festival di fotografia italiano.

«Questo premio non è solo mio - anticipa subito il diretto interessato, lodigiano di 54 anni -: è un premio che condivido con Aldo Mendichi, che ha fondato il festival insieme a me, e con Laura Covelli, che negli ultimi anni ha dato un contributo importantissimo, e coi con i consiglieri e con tutto il grande gruppo di volontari che permette che ogni anno il festival abbia luogo in città. Poi, qua stiamo parlando di un evento che è ospitato dalla città, tutta Lodi è “complice”, in un certo senso, del nostro successo, e merita una menzione».

Prina esprime poi tutta la sua soddisfazione: «Sono contentissimo e onorato di questo premio: essere riuscito a portare a Lodi il World Press Photo, il principale premio fotografico del mondo, essere stato in giuria al festival di Arles, e ora questo premio. Per me è un momento straordinario, ma ribadisco: è un momento importante per tutta la città, che dal punto di vista culturale, deve gettare le basi per una rinascita. Il festival è un albero, ma in città ci sono molti alberi, ed è il momento di intrecciare i nostri rami per arrivare più lontano».

La scelta di Prina è arrivata all’unanimità giovedì sera, durante una riunione della Familia Ludesana cui ha partecipato anche il neosindaco, (rinnovando una tradizione che si era persa con Uggetti e Casanova, che vedeva il nuovo sindaco partecipare alla prima riunione); la premiazione avverrà come sempre nel pomeriggio del giorno di San Bassiano, festa patronale.

«La regola - spiega Paolo Caretta, presidente della Familia Ludesana - vuole che si premi un lodigiano che ha portato il nome di Lodi al di fuori della città. In questo caso, Alberto Prina ha fatto anche il contrario: ha portato persone di fuori a Lodi, con un festival che è un successo dal punto di vista non soltanto culturale».

Il nome di Prina circolava già alcuni anni fa, poi è arrivato, come un fulmine, il dramma della pandemia, che ha convinto la Familia Ludesana a premiare tutta la comunità che era stata piegata dal Covid. L’anno scorso, invece, il Fanfullino era andato a Raffaele Pe, controtenore. Quest’anno, finalmente, sarà il momento di Alberto Prina, e questo premio aiuterà forse tutti, dalle istituzioni in giù, a comprendere meglio il valore che questo festival ha per la città, non soltanto per gli appassionati di fotografia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA