LODI Addio alla staffetta partigiana, se ne va a 102 anni Angela Borla

Alle Officine Adda scioperò anche quando era proibito, oggi i funerali a Santa Chiara

Aveva appena compiuto 102 anni la partigiana Angela Borla. È morta di vecchiaia, all’improvviso, a Santa Chiara. I suoi parenti erano andati due giorni prima a trovarla e lei aveva bevuto il caffè insieme a loro. «Io - annota Tata Dedè - l’avevo vista il 24 gennaio, avevamo festeggiato il suo compleanno, era contenta, ci aveva riconosciuti e stava bene. Con Angela se ne va un pezzo di storia. Ha lasciato tanto in eredità, a partire dai suoi principi, come donna e partigiana. L’avevo conosciuta tanti anni fa, quando lavoravo al sindacato. I compagni venivano sempre a trovarci. Lei era una compagna del Pc, e puntualmente veniva in via Cavour, a esprimerci la sua forza, parlarci delle sue lotte e di tutto quello che aveva fatto per i partigiani. Era un personaggio molto vivace. Si accoglieva con entusiasmo. Ricordo che il 25 aprile 2018, quando aveva già 97 anni, partecipò per intero alla manifestazione».

Nata il 24 gennaio del 1921 in un quartiere popolare di Lodi Borla fu assunta, prima della guerra alle Officine Adda, cuore dell’antifascismo lodigiano. A parlarne è il Quaderno “El caval el fa da mat. Biografia di Angela Borla irriducibile antifascista” che le hanno dedicato Gennaro Carbone, Tata Dedè e Francesco Cattaneo. Ad iniziarla all’opposizione al regime furono, in fabbrica, il comunista Severino Biancardi e il socialista Giovannino Agosti. Borla partecipava alle iniziative di resistenza dei lavoratori, negli anni del conflitto, in modo attivo, “distribuendo volantini e materiale di propaganda clandestino. Con grande rischio personale favorì la fuga di alcuni operai antifascisti presi di mira dalle strutture spionistiche e di repressione dei nazifascisti”.

Nel giorno di San Bassiano del 2013 Borla ricevette la medaglia d'oro del Comune di Lodi. L’8 marzo 2005 il Cestis e la sua rappresentante Martina Nova le consegnarono, invece, il premio Donna meritevole. Il 28 marzo del 2014 ricevette quello dell’Anpi di Lodi, in occasione del 70esimo degli scioperi operai. «L’ho conosciuta 40 anni fa al Poligono - racconta Carbone -, ci siamo messi a chiacchierare e siamo diventati amici. Per lei erano importanti due cose, il partito comunista e i partigiani. Fino ai 97 anni andava lei all’Anpi a prendere la tessera, si infuriava se gliela portavamo a casa. Per lei non bastava essere comunisti, bisognava essere brave persone. Quando si licenziò dalle Officine Adda per una malattia, poi riprese a fare tutti i lavori più umili. Fino ai 95 anni si occupava della portineria nella casa di via IV novembre e curava i fiori. Prima ancora faceva le pulizie sulle scale e in cambio aveva lo sconto sull’affitto. L’ha fatto fino a quando è caduta ed è stata ricoverata in casa di riposo, intorno al 2019. Era una persona a modo che ragionava con la sua testa. Con Angela perdiamo una persona che era più di un’amica. Avrebbe potuto essere mia mamma. Tra ’43 e 44, quando gli scioperi erano proibiti, lei ha sempre scioperato».

Dopo la manifestazione per la pace del 25 febbraio, probabilmente a marzo, sarà presentato il quaderno “El caval el fa da mat”al circolino Arci di via Maddalena. Le persone potranno scrivere una testimonianza e leggerla e poi ci sarà un brindisi in suo onore.

La cerimonia funebre, invece, sarà oggi, alle 14, partendo dalla camera ardente della fondazione Santa Chiara, verso la chiesa interna e poi al cimitero di Riolo per la cremazione. Le ceneri poi riposeranno nel cimitero Maggiore. Prima del funerale, le visite saranno dalle 8 alle 12.30.

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