Lodi, i 37 volontari della Protezione civile rientrano dalla missione in Romagna

Le squadre coordinate dalla Provincia lasciano il posto a unità specializzate con le ruspe: ormai il fango “cotto” dal sole è diventato troppo duro

Si è conclusa ieri, domenica 4 giugno, la prima fase di intervento della colonna mobile di Protezione civile della Provincia di Lodi per l’emergenza alluvione in Emilia Romagna. A seguito delle mutate condizioni operative, che a causa dell’aumento delle temperature atmosferiche e del consolidamento del fango depositato sui suoli richiedono l’impiego di mezzi e attrezzature di movimento terra, Regione Lombardia ha infatti disposto la permanenza solo per le colonne mobili provinciali dotate di tali mezzi, con il contestuale fermo per quelle che ne sono sprovviste (oltre a Lodi: Cremona, Lecco, Mantova, Monza e Brianza, Pavia).

Nei quattro turni di attività tra il 21 maggio e il 4 giugno la colonna mobile provinciale di Lodi ha messo a disposizione complessivamente 37 volontari, dei gruppi comunali di Somaglia, Livraga, Brembio, Borgo San Giovanni, Turano Lodigiano, Codogno, San Fiorano, Mulazzano, Crespiatica, Casaletto Lodigiano, Maleo, Santo Stefano Lodigiano e dell’Associazione volontari specialisti Cmv. Le squadre lodigiane hanno operato nel Ravennate a Massa Lombarda e, in particolare dove i danni erano più gravi, a Sant’Agata sul Santerno.

Prosegue nel frattempo l’iniziativa di solidarietà promossa dalla Provincia di Lodi a favore dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con una raccolta fondi a cui stanno aderendo enti locali e istituzioni del territorio.

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