LAVORO Nel Lodigiano c’è carenza di autisti, «ma trovare personale non è facile»

Il settore del trasporto merci e persone è in grave difficoltà

Mancano conducenti e autisti: trasporto merci e persone sempre più in difficoltà. E ne sanno qualcosa anche i lodigiani che in questi giorni sono alle prese con i disagi sui servizi di trasporto pubblico locale. Nel mese di marzo, secondo i dati Unioncamere – Anpal, Sistema Informativo Excelsior, il fabbisogno del territorio per conducenti di mezzi di trasporto è di 60 persone, ma in 7 casi su 10 le ricerche di personale rischiano di non andare a buon fine per la carenza di professionisti di settore. E se nel settore merci in qualche modo si riesce a mettere una pezza anche ai momenti più difficili, il trasporto persone rischia di andare subito in sofferenza, come accaduto in questi giorni a Star Mobility. Con 280 autisti assunti, per arrivare a regime mancano almeno 6 conducenti per garantire i servizi, forse anche qualcuno in più per essere in garanzia, ma non si trovano.

«È da tempo che cerchiamo personale senza trovarlo, e non è solo un problema di Star Mobility - spiega Luca Paolo Delbarba, amministratore delegato di Star Mobility -. Tutte le aziende di trasporto persone sono alla ricerca di nuovi conducenti, ma alla fine possiamo solo rubarceli l’un l’altro, quando si riesce. È un problema di carattere nazionale, e addirittura in certi territori per garantire i servizi essenziali si è fatto ricorso all’esercito. Da parte nostra facciamo il possibile per sopperire: fino al mese scorso, complessivamente ci siamo riusciti. In queste ultime settimane invece registriamo mediamente 18 persone a casa per malattia, soprattutto per questioni legate al Covid, da chi non è vaccinato a chi è positivo o contatto stretto. E siamo in fase di riorganizzazione dei turni di servizio e di armonizzazione contrattuale, per cui molti conducenti, che in passato ci davano la disponibilità a effettuare degli extra-turno con cui coprire le assenze, hanno preferito fare un passo indietro in attesa che si definiscano le cose. Se si considera che poi, causa Covid, abbiamo dovuto potenziare le corse e in molti casi duplicarle, è chiaro che siamo nel pieno di una tempesta perfetta che ha portato disagi all’utenza. Siamo convinti che dai prossimi giorni la questione rientrerà».

Il punto di partenza però è la carenza di organico complessivo. «Su quello non si può fare molto, però, nell’immediato: noi da anni cerchiamo nuovi conducenti, e stiamo potenziando la ricerca, ma si fa enorme fatica a trovare persone disponibili - afferma Delbarba -. Il problema è che questo lavoro non è più attrattivo come un tempo: arrivare alla patente e alle abilitazioni alla guida può costare anche 6-7mila euro, quindi, è particolarmente oneroso per i candidati. In autunno il Governo ha previsto delle agevolazioni, ma in passato noi stessi le davamo, e so di altre società che lo fanno, magari anticipando i costi, eppure non è sufficiente. Una volta molti conseguivano la patente a militare, e poi la convertivano in civile. Ora quel canale è interrotto, e per spendere così tanto, i giovani preferiscono guardare ad altre carriere. E anche il passaggio dal trasporto merci a quello persone, una volta normale, oggi è bloccato perché le stesse società di autotrasporto non trovano più nuovi autisti. Ce ne sono un po’ tra gli stranieri, che però non sono interessati al trasporto persone, dove si ha maggiore regolarità, ma minore guadagno».

C’è anche un aspetto di politiche salariali da rimettere in discussione. «È tutto il sistema che deve ripensarsi a mio avviso: il costo di patente e abilitazioni è troppo alto, forse anche l’età, 21 anni, è troppo alta perché non permette di intercettare prontamente chi decide di non studiare oltre, quindi le aziende devono ripensare a incentivare anche economicamente la professione, ma si deve tenere conto che dipendiamo da un ente regolatore rispetto alle tariffe - continua l’amministratore delegato -. Insomma, il sistema sta facendo una fatica tremenda, e deve assolutamente ripensarsi».

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