L’ALLARME «Non c’è nessun controllo e lo stipendio è all’asta»

Il presidente Simeu De Iaco: «C’è una gara tra le cooperative a chi paga di più. Siamo arrivati a 140 euro all’ora per ogni medico gettonista»

Uno dei problemi principali di avere medici gettonisti in corsia, annota il presidente della Società italiana di medicina d’emergenza urgenza Fabio De Iaco che il 17 novembre ha promosso un flash mob di protesta a Roma, al quale ha partecipato anche il primario del pronto soccorso di Lodi e Codogno Stefano Paglia, e ha incontrato il ministro della Salute, è quello di «non avere più nessun controllo sui titoli e le competenze».

I medici gettonisti vengono pagati anche 140 euro all’ora

«Dentro questo sistema ci sono professionisti più che degni, ma anche giovani appena laureati e pensionati di 70 anni. Il secondo elemento - commenta - è che si finisce per drogare il mercato: i nostri medici si trovano a lavorare di fianco a medici che fanno lo stesso lavoro ma vengono pagati 5 volte di più. Questo crea anticorpi importanti».

Un altro elemento, aggiunge il presidente, che è primario di pronto soccorso in Piemonte, è che «si perde il governo delle strutture. I gettonisti - dice - fanno un turno o due e poi spariscono e se sono protagonisti di un episodio di malasanità, la responsabilità è sempre dei primari, oltre che del medico».

Nelle nostre strutture seguiamo procedure e protocolli, basti pensare a quello che succede con l’ictus. In un ospedale si fa il primo trattamento poi si contatta un ospedale di secondo livello e si accompagna il paziente con una serie di esami e di passaggi. Non è un processo semplice da governare, non posso affidarlo a una persona che sta due giorni e poi va via».

Le cooperative prendono sempre più piede. I Nas in azione

Le cooperative prendono sempre più piede e questo è un pericolo. «Si delega loro il controllo - dice De Iaco -, ma non hanno alcun tipo di normativa che legittimi l’attività. Sono autoreferenziali. C’è gente che faceva il cuoco e decide di aprire una cooperativa. La penuria di medici associata alla presenza massiccia delle cooperative sta mettendo all’asta i turni. Siamo partiti da una retribuzione oraria di 70 euro all’ora nelle cooperativa, siamo passati a 120 e qualcuno ora li paga addirittura 140. C’è una corsa sfrenata. Chissà dove finiremo».

«Due giorni fa l’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione ha scritto al ministero dicendo che è il caso di controllare. E questa cosa credo stia già producendo dei risultati. So che oggi i Nas sono andati nelle Marche, in Piemonte e nel Lazio. Ho scoperto che il mio lavoro vale 140 euro all’ora peccato che non sia così. Con soldi di un medico della cooperativa potrei lavorare da gennaio ad aprile e poi fermarmi».

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