La piaga del lavoro precario, la Caritas di Lodi in prima linea

Il direttore Bosatra: «Non siamo solo dei dormitori, un tetto, delle mense o un pasto caldo. Il nostro obiettivo è il reinserimento sociale delle persone in difficoltà»

«Non sempre lavoro è sinonimo di autonomia».Parole di Carlo Bosatra, direttore della Caritas lodigiana, all’incontro dedicato a povertà, marginalità e accoglienza a Lodi in cui è stato posto l’accento su un nuovo fenomeno di precariato lavorativo che sta mettendo in crisi tante famiglie. «Per noi è importante accompagnare le persone: non siamo solo dei dormitori, un tetto, delle mense o un pasto caldo. Il nostro obiettivo - spiega Bosatra - è il reinserimento nella società di tutte quelle persone che, per un motivo o per un altro, si trovano in condizioni di emergenza o di bisogno. I nostri 20, fra dipendenti e collaboratori, si uniscono ai 150 volontari per rinforzare anche i centri di ascolto presenti in 55 delle nostre parrocchie, tramite i quali riusciamo a capire dove il precariato o la povertà colpiscono famiglie e lavoratori».

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