In un anno perse 127 imprese, nel Lodigiano crescono solo le finanziarie

Crollo del manifatturiero ma c’è anche chi avvia nuove attività

Nel terzo trimestre 2020 continua la lenta erosione del tessuto imprenditoriale lodigiano. Le imprese attive sono 14mila 410, in calo dello 0,87 per cento rispetto a un anno fa. Dall’inizio dell’anno il saldo tra nuove imprese e quelle cessate è di -88. A certificare le difficoltà del sistema sono i dati di Movimprese, portale dell’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell’Unioncamere. L’Osservatorio delle Società e delle Imprese della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza Lodi, con la Camera Arbitrale di Milano, ha presentato la settimana scorsa i dati sull’andamento e la distribuzione delle tipologie di imprese in Italia.

Il saldo tra nuove imprese iscritte e imprese che hanno cessato l’attività è di -12 nel terzo trimestre (luglio-settembre), con 163 nuove aziende e 175 che hanno smesso di esistere. L’anno scorso il saldo nello stesso periodo era stato di +16, con 180 nuove iscrizioni e 164 cessazioni. I valori assoluti non sono distanti tra 2020 e 2019: sui dati pesano probabilmente le difficoltà e le incertezze derivanti dall’emergenza epidemiologica, che hanno portato maggiore prudenza nell’avvio delle nuove imprese e maggior decisione nelle chiusure. Il dato complessivo delle imprese attive è 14mila 410 (16mila 542 le iscritte), con un calo di -127 imprese attive rispetto a un anno fa, pari a -0,87 per cento. Dall’inizio dell’anno il saldo è di -88.

Praticamente tutti i settori portano un saldo negativo tra imprese nate e morte, tranne il settore finanziario assicurativo che nel trimestre ha visto 4 nuove attività iscritte e 3 cessate. Il saldo negativo più marcato è dell’industria manifatturiera, che comprende tutti i settori produttivi: le imprese nate sono state solo 6, quelle che hanno cessato l’attività 26. La categoria con i maggiori movimenti invece è il commercio, sia all’ingrosso sia al dettaglio, che ha visto nascere 34 nuove imprese e morirne 39. Tutti i settori risultano in calo però: in agricoltura hanno cessato in 5 e si sono iscritte in 3, nell’edilizia hanno chiuso 24 e sono state avviate 20, nel trasporto e logistica hanno chiuso in 9 e aperto in 4, negli alloggi e ristorazione hanno cessato 18 attività e se ne sono iscritte 7. Persino l’immobiliare, che negli ultimi anni aveva sempre retto, ci sono state 6 chiusure e 5 nuove iscrizioni.

Tra le forme societarie prevalgono quelle di capitale, che nel Lodigiano reggono anche nel terzo trimestre (+0,34 per cento contro un trend negativo dell’intera Lombardia con -1,52 per cento). In termini assoluti, le società a responsabilità limitata attive sono 2mila 388, quelle a responsabilità limitata con unico socio 238, quelle a responsabilità limitata semplificata 361. Le società per azioni solo 43. Il totale delle società di capitali nei primi nove mesi dell’anno è di 4mila 110, in crescita rispetto alle 4mila 096 del 30 settembre 2019. Tra le società di persone quelle in nome collettivo sono 1189, quelle in accomandita semplice 941, quelle in società semplice 464. Il totale delle società di persone invece è di 3mila 146, in calo rispetto alle 3mila 210 dei primi nove mesi del 2019.

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