I migrantes riuniti nella preghiera

Il sogno di un’umanità riunita in un’unica famiglia si realizza di fronte all’altare della chiesa di San Giacomo, durante la messa celebrata domenica pomeriggio dal vicario generale monsignor Iginio Passerini in occasione della 98esima Giornata mondiale delle migrazioni. Accanto a lui sull’altare, decorato con le bandiere di diversi Paesi del mondo, c’erano il direttore dell’ufficio Migrantes don Antonello Martinenghi, il fondatore della Casa d’accoglienza don Mario Ferrari, don Emilio Sarri, per 19 anni missionario in Zimbawe, don Angelo Dragoni, punto di riferimento dei tanti sudamericani che risiedono in città, e don Eric Koffi Bi, cui è affidata la comunità africana. La funzione è stata scandita da canti in italiano, spagnolo e francese, intonati al ritmo di bonghi e percussioni dai rappresentanti delle diverse comunità presenti, mescolati sulle panche tra i tanti lodigiani che hanno voluto prendere parte alla suggestiva funzione, fra cui l’assessore provinciale alle politiche sociali Mariano Peviani. Assente il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, che ha voluto comunque manifestare attraverso una lettera la sua vicinanza spirituale. La funzione ha trovato il suo culmine al momento dell’offertorio, quando alcuni fedeli ecuadoregni, vestiti con sgargianti costumi, hanno portato i doni all’altare sulle note di «El condor pasa». «Ero straniero e mi avete accolto» è il passo del Vangelo citato da monsignor Passerini durante l’omelia, «non una metafora, ma un messaggio da prendere alla lettera, perché questo il Signore chiede ai membri della sua comunità, di fondare la loro identità più profonda sul riconoscimento reciproco, sulla consapevolezza di essere tutti figli di Dio». Un messaggio di fratellanza universale che, tuttavia, fatica ad affermarsi nella società civile, come dimostrano le drammatiche scene tratte da due film del regista italiano Andrea Segre («Come un uomo sulla terra», girato sulle rotte migratorie che dall’Eritrea portano verso il sud della Libia, e «Il sangue verde», realizzato nel 2010 a Rosarno), proiettati al termine della Messa in una sala dell’oratorio del Borgo e commentati da Vittorio Maisano, responsabile del Centro d’ascolto della Caritas lodigiana.

Silvia Canevara

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