Gigantesco giro di truffe in tutta Italia, arrestato un 50enne di Vidardo

L’uomo accusato di essere il referente per il Lodigiano e il Sudmilano di un sodalizio criminale con base in Campania

Truffe su tutto il territorio nazionale, tra gli arrestati anche un 50enne residente a Castiraga Vidardo. È giunta a conclusione alle prime luci dell’alba di oggi, lunedì 2 maggio, la maxi operazione coordinata dalla Procura di Napoli che ha portato all’applicazione di 59 custodie cautelari (46 in carcere e le restanti agli arresti domiciliari) per tre diversi sodalizi operanti in tutta Italia. E appunto in uno di questi era presente anche un 50enne di origine campana ma residente nel Lodigiano. Il suo ruolo era principalmente quello di “referente” tra Lodi e il Sudmilano nella negoziazione in alcuni uffici postali, San Fiorano, Casalmaiocco e Vizzolo, assegni circolari falsi utilizzando documenti contraffatti che riceveva da Napoli da parte di altri componenti della banda. Capoluogo della Campania in cui era presente la base direttiva e logistica del sodalizio che arrivava sino a Lombardia e Friuli. Il campo d’azione, le compravendite online di auto di pregio. Dopo i primi contatti telefonici, ai truffatori subentravano complici che utilizzando falsa identità concludevano le trattative consegnando agli inserzionisti assegni circolari falsi emessi da un ufficio postale inesistente, i cui contatti però risultavano sui motori di ricerca. Altra modalità di truffa era invece quella di essere loro in prima persona i venditori dei veicoli. Utilizzando immagini del mezzo e i documenti ottenuti via Whatsapp, i malviventi duplicavano sui siti specializzati l’originale dell’inserzione di vendita, sostituendo il vero proprietario e modificando anche il prezzo d’acquisto. L’operazione, che ha visto coinvolti nel Lodigiano i carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Lodi e della stazione di Sant’Angelo, ha portato ad arresti anche a Genova, Salerno, Varese, Venezia, Roma, Frosinone, Latina, Milano, Brescia, Novara, Avellino e Pordenone. Gli altri due sodalizi invece erano specializzati il primo in truffe simili a quelle delle auto ma con interessi rivolti ai beni di valore, mentre il secondo all’importazione dall’Est Europa di olio industriale tramite cisterne con false bolle di trasporto (con l’olio stoccato che veniva allungato con gasolio). In tutto sono 70 gli episodi di truffa, per un totale di 1 milione e 500 mila euro di profitto, con sequestro di denaro, immobili, società e distributori pari 2 milioni e 700 mila euro, a cui si aggiunge un appartamento adibito a stamperia.

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