ESSELUNGA A Lodi opposizioni all’attacco: «Incoerenti e scorretti, l'accordo Esselunga non modifica il piano ma è una giravolta politica»

Il centrodestra si schiera compatto di fronte alle macerie dell’ex Consorzio, nel mirino la giunta Furegato: «La città ha perso troppo tempo»

Incoerenti e scorretti, si è perso tempo e la città oggi non può cantare vittoria. Tutto il centrodestra cittadino compatto, proprio davanti il cantiere dell’ex Consorzio, ha voluto ieri manifestare tutti i dubbi e le perplessità rispetto all’annunciata fumata bianca tra amministrazione comunale ed Esselunga a proposito delle interlocuzioni per far continuare il piano di recupero, a prescindere dal giudizio del Consiglio di Stato sulla causa che vede contrapposti il costruttore Aep ed Esselunga da una parte, il comitato di cittadini, Legambiente e Coop dall’altra. L’intesa di massima prevede alcune migliorie al piano originario (la cessione al Comune del Dopolavoro, un diverso disegno del terminal bus con una nuova area comunale di 500 metri quadrati, un diverso ingresso dei Tir nell’area commerciale, più parcheggi pubblici) e dunque, qualsiasi sentenza arriverà, si ripartirà da queste basi, che vedono salvi le dimensioni del supermercato e del magazzino.

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«Oggi il sindaco Furegato scopre che Esselunga è un’opportunità per la città, ma si è perso tanto tempo e si sono consumate tante parole al veleno, contro di me e la mia amministrazione, e contro l’allora assessore Fanfani – dice l’ex sindaco Sara Casanova commentando l’accordo -. Le annunciate migliorie al piano sistemano alcuni risvolti negativi, secondo il sindaco. Ma io vedo come risvolti negativi il tempo perso per la città, una causa impegnativa, l’accanimento contro il taglio delle piante e l’insediamento di una media struttura di vendita, che nelle parole del centrosinistra diventava un megastore. Oggi tutto è un’opportunità, non è cambiata una dimensione, non è cambiato un prospetto. La città non ha vinto, ha perso tempo nel vedere realizzata una trasformazione urbanistica attesa e necessaria, frenata da tante bugie che ora si dimostrano per tali». A rincarare la dose ci pensa l’ex vicesindaco Lorenzo Maggi: «L’annunciata intesa è vergognosa e ridicola. Peraltro è stata presentata alla stampa il giorno dopo il consiglio comunale, e mi stupisco di come la giunta del dialogo non abbia avvisato dunque l’assemblea cittadina di questo straordinario cambio di rotta. L’intesa raggiunta è una buona notizia per la città, ma una pessima notizia per la credibilità di chi oggi la governa».

Giravolta, cambio di rotta, inversione, sono le parole che ritornano più frequentemente: «Una giravolta che dimostra grande incoerenza e anche l’incapacità di proporre soluzioni migliori, perché di fatto riproducono quello che da anni abbiamo sempre sostenuto e loro sempre osteggiato» commenta Giulia Baggi di Fratelli d’Italia. Da una parte c’è soddisfazione per la città, dall’altra incredulità per la scelta politica. «Da cittadino sono contento, da consigliere resto basito per le modalità con cui è avvenuta questa giravolta – afferma il leghista Pietro Foroni -. Le modifiche non sono sostanziali, se erano queste le migliorie avrebbero potute presentarle come emendamento. Ma temo che in realtà siano solo la foglia di fico per giustificare questa giravolta. Per il centrosinistra questa operazione era il male assoluto. Ed è ingiusto che abbia avuto il nome di piano Esselunga, perché in realtà è il piano ex Consorzio, finalizzato alla rigenerazione urbana di un’ampia parte di città, che con questa operazione diventerà centro storico. Trovo infine irragionevole l’intervento prima della sentenza: un conto se il consiglio di stato avesse emesso giudizio, e il sindaco avesse dovuto correre ai ripari, ma farlo prima è solo una giravolta politica, la non volontà di rimettere in discussione il piano in toto, come invece avevano sempre propugnato prima del voto».

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