Duecento sanitari dell’Asst di Lodi non sono ancora vaccinati

La percentuale è del 10 per cento: «Vedremo come intervenire a fronte di disposizioni ufficiali»

Vaccino contro il Covid, sono 200 gli operatori sanitari degli ospedali lodigiani che non si sono ancora vaccinati.

«Non mi piace chiamarli no vax», commenta il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia. «Diciamo che ci stanno ancora pensando - annota - la percentuale di non adesione è del 10 per cento. I dipendenti sono duemila e coloro che non hanno ancora avuto accesso alla vaccinazione sono 200. Alcuni si stanno vaccinando, altri di questi 200 sono a casa per malattie lunghe o in aspettativa».

Il consiglio dei ministri ha approvato, in queste ore, il nuovo decreto legge che prevede anche l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale sanitario (medici, infermieri, operatori sanitari), farmacisti compresi e per chi lo rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate” o sospensione dall’attività senza retribuzione. Il decreto di Draghi ha introdotto, inoltre, anche uno “scudo penale” per i medici che somministrano i vaccini per il Covid.

«Noi - ha detto nella mattinata di ieri il direttore Gioia - quando avremo l’ufficialità del decreto, prenderemo in considerazione i singoli casi». In Asst sono 200 quelli che non l’hanno ancora fatto. «Io sono rimasto indeciso fino all’ultimo - spiega un’operatrice sanitaria -, perché, sembra strano, non volevo fare Pfizer, ma AstraZeneca. L’incidenza di rischio di Pfizer e AstraZencea è identica». Una operatrice dell’Asst, infatti, ha avuto una trombosi una settimana dopo la somministrazione di Pfizer, ma per fortuna ora sta bene.

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