Covid, nel Lodigiano i nuovi contagi sono in risalita

L’analisi degli ultimi numeri conferma una battuta d’arresto della discesa della diffusione

Nell’ultima settimana il dato dei nuovi positivi registrati dal Sistema di sorveglianza Covid è in risalita rispetto ai sette giorni precedenti. I numeri del Covid nascondono un campanello d’allarme: se è vero che i valori sono ancora vicini e potrebbero essere ascritti alle normali oscillazioni del contagio, è vero anche che la battuta d’arresto nella discesa è evidente. E attenzione al precedente dell’anno scorso, quando la seconda e la terza ondata andarono sostanzialmente in continuità, senza un vero stacco ma con una flessione temporanea di poche settimane a gennaio 2021 poi subito in ripresa.

Nella settimana dal 7 al 14 marzo i nuovi casi sono stati 606, +70 rispetto a quelli che erano stati registrati nella settimana precedente dal 28 al 7 marzo, 536 casi. Dal 21 al 28 febbraio erano stati 626, quella prima ancora dal 14 al 21 febbraio 746, dal 7 al 14 febbraio 1.010. Il decremento dell’intensità del contagio rispetto a gennaio era stato evidente, e continua ad esserlo. Dal primo febbraio a ieri i nuovi positivi sono stati 5mila 346, mentre a gennaio, a partire dal 3, i casi erano stati quattro volte tanti, 20mila 161. Complessivamente la quarta ondata, da fine novembre fino a ieri, ha visto 34mila 487 nuovi positivi, quasi il doppio di quanti ne erano stati riscontrati nelle prime tre ondate e nella fase “cuscinetto” da giugno 2021 a novembre 2021, quando se ne erano contati 18mila 788. L’esplosione totale dei casi è dovuta alla maggior diffusione e all’estrema contagiosità della variante Omicron rispetto alle precedenti, e anche alla migliorata capacità di monitoraggio del sistema. A dicembre, pur con le enormi difficoltà provate dai giorni prima di Natale fin dopo l’epifania, i punti tampone di Asst a Codogno e soprattutto quello del Ptp di Lodi hanno svolto un ruolo fondamentale (e in precedenza mancante) nel monitorare e tenere sotto controllo il contagio. I dati attuali, dell’ultima settimana, suonano come un campanello d’allarme per il possibile arresto della discesa nella curva del contagio anche alla luce dell’esperienza dell’anno precedente: tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 si sono vissute la seconda e terza ondata Covid, in realtà separate solo da una lieve regressione del virus, che rallentò a gennaio ma non si azzerò, come poi accadde in estate, e anzi a febbraio ricominciò a salire (non ai livelli precedenti per fortuna) fino ad aprile. Resta quindi da capire se la fase attuale sia un semplice rallentamento nella discesa del contagio, dove l’incremento dell’ultima settimana sia da ascrivere solo alle normali oscillazione nella registrazione dei dati, oppure ci si trovi di fronte a una inversione della curva, con una ripresa della diffusione del virus.

© RIPRODUZIONE RISERVATA