CODOGNO Si è dimesso il dipendente “no mask” del Comune

Aveva iniziato un contenzioso amministrativo e legale dopo il rifiuto di indossare il presidio di protezione in ufficio

Il dipendente comunale “no mask” si è dimesso. In vista del 2 maggio quando avrebbe dovuto ripresentarsi in servizio, ha inviato una lettera di dimissioni, interrompendo definitivamente il rapporto di lavoro che andava avanti da anni. Nel marzo 2021, a fronte dell’ordinanza del sindaco Francesco Passerini che stabiliva l’obbligo di mascherina negli uffici comunali, il 50enne, funzionario dei servizi sociali di Codogno, aveva opposto il suo rifiuto e iniziato una battaglia personale poi finita in tribunale. A nulla erano valsi i richiami a indossare il presidio medico-sanitario come i colleghi, né l’intervento dei carabinieri che avevano constatato la trasgressione. Nel dicembre 2020 il dipendente era stato quindi sospeso per 8 giorni dal lavoro senza retribuzione e aveva impugnato il provvedimento disciplinare davanti al Giudice del lavoro di Lodi, che gli aveva dato torto condannandolo al rimborso di 5mila euro di spese legali al Comune.

Nel frattempo era scattata la seconda sospensione di sei mesi, per cui non si è più presentato in ufficio. Il 50enne aveva peraltro già perso il primo ricorso davanti al Tar di Milano con cui chiedeva la sospensione dell’ordinanza del sindaco, giudicata dal tribunale amministrativo in linea con i Dpcm del governo. Chiusa la diatriba con le dimissioni del dipendente, il Comune potrà ora procedere a una nuova assunzione.

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