CODOGNO Intesa tra parrocchia e Caritas per una casa-rifugio per i senzatetto

Un progetto di una struttura di accoglienza diventa di stretta attualità dopo la morte del clochard

Aprire una casa-accoglienza per i senzatetto a Codogno. Il progetto è partito da poche settimane e servirà qualche anno per realizzarlo, ma se fino a poco tempo fa era utopia, ora diventerà realtà.

Ad annunciare la notizia sono il parroco monsignor Iginio Passerini e il presidente della Caritas di Codogno Luciano Spadon, intervenendo sul caso del clochard morto nel rogo sabato. «La parrocchia e la Caritas esprimono rammarico e tristezza per il decesso del senzatetto morto nell’incendio di una capanna vicino il cimitero di Codogno» dichiarano monsignor Passerini e Spadon. Tuttavia la scelta di vivere per strada ha spesso motivazioni, scaturisce da contesti più complessi di quanto si possa pontificare. E raggiungere queste persone, offrire loro un posto sicuro, può scontrarsi con il rifiuto di vincoli, di un “sistema” avvertito come opprimente. «Siamo sensibili alla problematica dei senzatetto e delle persone in condizione abitativa precaria - spiegano il parroco e il presidente Caritas -. Nel 2021 abbiamo fornito abitazioni a 2 famiglie con l’aiuto dell’Opera Pia Pedrazzini Guaitamacchi. Una persona ha trovato alloggio in una casa della parrocchia. La Caritas ha preso in affitto un appartamento per dare una casa a un senzatetto. Ad altre 2 persone è stato pagato il viaggio di ritorno in patria. Inoltre è stata fornita una struttura di 3 posti letto per persone dipendenti di una cooperativa Le persone senzatetto raramente vengono al Centro d’ascolto Caritas e non si lasciano facilmente contattare». Le conseguenze però sono talora drammatiche. È stato così sabato. Era già successo due anni fa all’ex Majorca, dov’è morto un altro clochard.

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