CLIMA Da mercoledì torna la pioggia ma solo a maggio sparirà la siccità

Secondo i meteorologi questo è stato uno degli inverni più secchi degli ultimi cento anni

Un po’ di pioggia tra mercoledì e sabato della prossima settimana, poi il mese di aprile potrebbe essere nuovamente più secco della media, e bisognerà attendere maggio perché si torni a un clima “normale”: queste le previsioni dei meteorologi italiani e internazionali in un momento in cui prosegue la lunga siccità sul Nord-Italia e in parte del Centro, mentre paradossalmente la Sicilia ha avuto in questi mesi una piovosità maggiore del solito. Nel periodo tra il settembre scorso e il mese di marzo che sta per concludersi si stima dal 50-al 90 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media sulle regioni settentrionali italiane, a seconda delle zone. Mancano, secondo il Cnr, tra i 200 e i 400 millimetri. E di conseguenza manca anche tantissima neve sulle Alpi, che è determinante per alimentare laghi e fiumi in primavera-estate.

Non si tratterebbe però di una situazione eccezionale: da cent’anni a questa parte si sono già visti alcuni interni con questi dati pluviometrici. Per la Valle Padana però gli esperti osservano che la siccità attuale rientra tra le dieci più importanti dell’ultimo secolo. E c’è un’ulteriore particolarità: l’abbinamento tra mancanza di precipitazioni e temperature più elevate della media. Un’anomalia termica c’era già stata nell’inverno 2020-2021 ma la pioggia non era mancata. In generale, i periodi invernali siccitosi del passato si erano sempre verificati in contesti termici ben più freddi rispetto a quello attuale.

A determinare se l’effettivo cambio di circolazione atteso sull’Europa a partire da aprile riuscirà ad aprire nuovamente la “porta atlantica”, l’unica reale soluzione per il transito di sistemi perturbati robusti e estesi su gran parte del Centro Nord Italia, sarà il vortice polare, che è quello che risente delle variazioni della temperatura media dell’atmosfera terrestre e che viene spostato in modo significativo anche da variazioni inferiori a un grado. Amplificando quindi l’effetto del riscaldamento globale al punto da determinare eventi estremi o anche catastrofici.

Secondo il Consorzio Lamma del Cnr di Firenze, “per quanto riguarda aprile e maggio la tendenza si basa essenzialmente sullo scenario prevalente fornito dai vari centri internazionali, che indicano un aprile più caldo della norma e secco e un maggio anch’esso più caldo ma pluviometricamente in media”. Il Noaa americano si spinge addirittura a ipotizzare piovosità sopra la media in Italia per il mese di maggio, ma è in minoranza rispetto alle previsioni a lungo termine di Nasa ed esperti europei che invece prevedono un maggio”normale” e invece concordano tutti sul fatto che aprile rimarrà ancora piuttosto siccitoso. Ricordando che le previsioni meteo a breve termine sono affidabili e sul lungo periodo si può parlare solo di tendenze, bisogna comunque già avvertire che mercoledì prossimo potremmo avere venti fino a 50 all’ora sul Lodigiano.

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