Cattedrale vegetale pronta entro l’estate

Intrecci di rami e tronchi come archi gotici e campate alte fino a 16 metri. Così prenderà forma la cattedrale vegetale di Lodi, opera monumentale ispirata all’artista Giuliano Mauri. Dopo mesi di attesa e una difficile bonifica, siamo (forse) alla stretta finale. Doveva essere il simbolo lodigiano di Expo 2015, ma il cantiere ha avuto una gestazione complicata. Nei giorni scorsi la giunta Uggetti ha approvato il disegno esecutivo dei lavori, intervento che «dopo le procedure di gara per l’assegnazione dei lavori verrà avviato e concluso prima dell’estate», annunciano dal Broletto.

Terminata la parte del rinforzo dell’argine, in area ex Sicc, con la costruzione di un podio protetto da eventuali ondate di piena, il piano passa adesso alla sua seconda fase.

L’installazione si presenterà come una cattedrale, realizzata con rami e tronchi infissi nel terreno, che formeranno delle campate sul modello delle architetture gotiche. La struttura avrà dimensioni imponenti (circa 77 metri per 22), con un’altezza di circa 16 metri, e si estenderà per una superficie di circa un 1.500 metri quadrati. L’opera contribuirà a rinaturalizzare e riqualificare l’area ex Sicc, complesso industriale dismesso che sorgeva tra via Ferrabini e la sponda sinistra dell’Adda, a monte del ponte. «I test ambientali Arpa hanno stabilito che su quell’area è possibile intervenire, utilizzando però alcune precauzioni – dice l’assessore Andrea Ferrari – la fase più delicata inizia adesso con la costruzione vera e propria. Verranno selezionati degli esperti per la realizzazione e ci sarà la supervisione della famiglia di Mauri. Il nostro obiettivo è inaugurare l’opera per l’estate, poi valuteremo come valorizzare l’intervento a fini turistici». Il “tempio naturale” comporterà un investimento di 145mila euro, mentre i costi del rinforzo arginale sono stati pari a 134mila euro: il fabbisogno economico complessivo (pari quindi a 279mila euro) è coperto per 125mila da un contributo della Regione nell’ambito dei finanziamenti per i “distretti dell’attrattività” e per la parte restante da sponsorizzazione di privati. Infine c’è un’ultima fase, che non era prevista nel piano iniziale dei finanziamenti, è quella della posa di telecamere di sicurezza. La cattedrale sarà sempre aperta e illuminata, ma sarà anche controllata da impianti di videosorveglianza.

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