Baerlocher: «Attendiamo la batosta»

Clima pesante tra i lavoratori dell’azienda a rischio chiusura

Clima pesante tra i lavoratori della Baerlocher di Lodi, che aspettano l’incontro sindacale di domani pomeriggio per conoscere il loro futuro. «Non è una bella situazione, siamo tutti sulla stessa barca», è il commento amaro di un turnista intervistato ieri all’uscita dello stabilimento di via San Colombano. L’umore tra i dipendenti della multinazionale è pessimo e la sensazione è che, nella migliore delle ipotesi, l’azienda confermerà i tagli. «Non vogliamo neanche pensare all’idea che lo stabilimento venga chiuso - aggiunge un rappresentante delle rsu - significherebbe lasciare sulla strada quasi cento famiglie».

Pochi minuti dopo le 14 escono i dipendenti che hanno iniziato alle 6 del mattino. «Le acque sono agitate - spiega uno di loro - ci attendiamo una batosta. Già durante l’assemblea dei lavoratori di un mese fa era emerso che le cose stavano andando male. Purtroppo è evidente che sono diminuiti gli ordini rispetto ad alcuni anni fa». Anche le rsu esprimono preoccupazione. «Il clima in azienda non è certo dei migliori e la preoccupazione tra i colleghi è palpabile», commenta uno dei rappresentanti dei lavoratori. All’uscita dallo stabilimento c’è chi ammette che «il morale è a terra» e chi, sempre dal fronte sindacale, sottolinea che non potrebbe essere altrimenti: «Questi lavoratori hanno dovuto sopportare un logorio durato almeno due anni, fatto di sensazioni negative e di assenza di certezze sulla reale situazione dell’azienda. Senza contare che la cassa integrazione ha inciso pesantemente anche sulle buste paga: basta dare un’occhiata ai Cud per rendersene conto. Oggi la speranza è che lo stabilimento non venga definitivamente smantellato, anche se siamo certamente consapevoli che arriveranno dei tagli».

In azienda non manca chi segnala che il reparto liquidi, ricostruito dopo l’incidente del 2010, è il più moderno e dunque potrebbe ancora essere utilizzato a lungo. Il reparto polveri invece ha qualche anno in più. Riflessioni che rimandano alle scelte future e ai timori che il personale verrà ridotto. «Il 60 per cento dei prodotti Baerlocher - commenta con amarezza un dipendente - sono legati all’edilizia ed è chiaro a tutti che il settore oggi è in forte crisi».

A rischiare non sono soltanto i 92 lavoratori del polo chimico, ma anche quelli dell’indotto. Manutentori, azienda delle pulizie e servizi vari, come quello della mensa. «In totale una dozzina di persone», spiega un lavoratore. Una ditta di manutenzione ha già lasciato l’azienda. Per le altre non ci sono certezze, tutto sembra essere collegato alla riunione di domani.

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