Assalti alle sale slot, sgominata dai carabinieri una banda guidata da un coppia residente nel Lodigiano VIDEO

La donna 55enne ha avuto un ruolo fondamentale nelle rapine avvenute nel Bergamasco. Stamattina gli arresti, fermati anche altri due complici

Rapine nelle sale slot, due coniugi residenti nel Lodigiano finiscono in manette. Sono in corso dall’alba di oggi, mercoledì 17 maggio, le operazioni dei carabinieri del Comando provinciale di Bergamo, coadiuvati dagli omologhi di Lodi e Milano, nel dare esecuzione delle ordinanze di misura cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Bergamo su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti: coinvolte in tutte tre persone, un 35enne di Casirate d’Adda e appunto una coppia, 57 anni lui 55 lei con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona così come il complice, domiciliata sì nel Milanese, ma che risulta ancora essere residente nel territorio di Lodi e provincia.

Assalti alle sale slot, in manette due lodigiani

Il trio è accusato di tre rapine perpetrate in sale slot di Martinengo e Brembate, entrambe nel bergamasco, di lesioni aggravate e porto illegale di arma da sparo in luogo pubblico. La banda aveva agito in collaborazione in particolare nei colpi portati a termine tra il 14 ed il 19 dicembre dello scorso anno nelle due località in provincia di Bergamo (il 35enne invece il 12 marzo aveva rapinato ancora la sala slot di Martinengo con un quarto uomo non identificato ancora e una 27enne invece indagata piede libero).

Un ruolo fondamentale nelle rapine, dalle investigazioni effettuate dai carabinieri in questi mesi, sembra averlo avuto la 55enne che entrava nelle attività alcuni minuti prima della chiusura così da segnalare ai complici la presenza di avventori, dando quindi poi il via libera ai blitz. Un modus operandi che prevedeva però un ulteriore passaggio, ovvero l’effettuazione di sopralluoghi per capire come erano conformate all’interno le sale slot: a Brembate i malviventi sarebbero entrati alcune ore prima della rapina, a Martinengo la sera precedente. Armati di pistola poi il trio entrava nell’attività e minacciava gli addetti immobilizzandoli e rubando contanti e Gratta&Vinci, per un bottino di decine di migliaia di euro.

Il trio però il 28 dicembre avrebbe compiuto un altro colpo, in “collaborazione” in quel caso con un 56enne di Cosenza a sua volta raggiunto questa mattina dagli agenti della squadra mobile della città calabrese: i quattro a fine anno avrebbero infatti assaltato un bar di Treviglio. Una rapina a metà però, visto che i fuggiaschi, intercettati da una pattuglia del commissariato di Treviglio, venivano seguiti sino a Pozzolo Martesana, lasciando poi l’auto e la refurtiva dandosi alla macchia a piedi. Questa mattina quindi, completati tutti gli accertamenti, i coniugi con residenza nel Lodigiano, il 35enne di Casirate e il 56enne di Cosenza sono stati condotti in carcere, tra Bergamo, Milano e la stessa Cosenza per essere sottoposti agli interrogatori da parte del Gip.

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