ANNIVERSARIO Cento candeline da spegnere sulla torta del Club alpino di Lodi

In programma una serie di eventi per celebrare il secolo di vita: il 29 aprile la rievocazione della prima gita sociale sul Monte Alben

La sezione lodigiana del Club alpino italiano sabato ha spento cento candeline. Un traguardo fatto di tante sfide che, nel corso di un secolo di vita associativa, si sono susseguite con un obiettivo ben preciso: conoscere, studiare e vivere la montagna promuovendone la difesa del loro ambiente naturale.

Fondata l’8 aprile del 1923, la delegazione di Lodi oggi è guidata dal presidente Mauro Maraschi che è rimasto fedele, prima di tutto, a un concetto: «La montagna non è soltanto meta di alpinisti ma è fatta per tutti coloro desiderano il riposo nella quiete, come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte». E per celebrare un viaggio che dura da un secolo, il Cai di Lodi ha in serbo una serie di eventi: un calendario lungo tutto il corso dell’anno dedicato agli appassionati. «Il 29 aprile riproporremo la “Rievocazione della prima gita sociale” - dice il tesoriere dell’associazione Davide Sfondrini -: sarà un’escursione sul Monte Alben dove ci ritroveremo insieme, uniti dalla voglia di rivivere la prima gita organizzata dalla nostra delegazione».

A 2020 metri di altezza sulle alpi Orobie il gruppo raggiungerà la vetta per posizionare una nuova targa del Cai di Lodi, cent’anni dopo. Ma saranno tante altre ancora le occasioni per vivere la montagna con arrampicate, escursionismo, trekking e alpinismo dedicato ai più giovani. Ma come si è evoluto il Cai in questi cento anni di vita, abbiamo chiesto a Sfondrini: «Rispetto alle altre delegazioni italiane, siamo tra i consigli direttivi più giovani dello Stivale, con un’età media che si attesta intorno ai 29 anni: quindi, abbiamo cercato di “svecchiare” e velocizzare tanti passaggi tecnici a cominciare, ad esempio, dal tesseramento che oggi avviene in via telematica». E, oltre alla sede in viale Pavia presso il circolo Archinti, il Cai vanta una location tutta dedicata all’arrampicata intitolata a Mariuccia Rugginenti, presso la palestra Ghisio alla Faustina: «Senza vincoli di età ne particolari capacità, la palestra è aperta a tutti coloro intendano provare l’esperienza dell’arrampicata - prosegue Davide Sfondrini -: la prova è gratuita e siamo a disposizione il martedì e il giovedì dalle ore 21 alle 23. Ci teniamo a mantenere la nostra attività sul territorio, cercando di portare più persone possibili a conoscere la montagna e le attività promosse dal Club di Lodi». Con numeri in continuo aumento, oggi la sezione conta 500 iscritti.

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