Abiti con marchi contraffatti nei negozi di Lodi e Sant’Angelo: tre denunciati. Guarda il video dell’operazione Gdf

Trovata anche una “stamperia” a Pandino, sequestrati anche capi per bambini privi di indicazioni sulla sicurezza

C’erano i marchi ufficiali di Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma, peccato che, ritiene la guardia di finanza di Lodi, fossero falsificati e non autorizzati dai titolari delle rispettive licenze d’uso. Nei giorni scorsi, i Finanzieri del comando provinciale di Lodi, nell’ambito di una campagna di lotta alla contraffazione commerciale, hanno eseguito tre ispezioni in negozi di Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Pandino, sequestrando 850 tra capi di abbigliamento sportivi e gadgets recanti marchi contraffatti, e scoprendo anche una stamperia utilizzata per riprodurre i segni distintivi sulla merce. In tre sono finiti indagati.

In particolare, le Fiamme Gialle del Gruppo di Lodi hanno dapprima eseguito due interventi contestuali presso altrettanti negozi, identificando, esposti al pubblico, 255 capi di abbigliamento e gadget che si ritiene riportassero segni distintivi contraffatti e sono stati sequestrati, mentre i due negozianti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lodi per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.

Tra i beni sequestrati erano presenti anche capi di abbigliamento e corredi per neonati, quali body, tutine e bavaglini che, oltre a riportare il marchio contraffatto, erano privi delle indicazioni relative al materiale di composizione, risultando potenzialmente pericolosi per la salute.

Gli immediati sviluppi ed approfondimenti investigativi, volti a disarticolare la catena logistica, organizzativa e strutturale della filiera illecita, hanno portato i militari all’individuazione della stamperia dei prodotti contraffatti, un esercizio commerciale di Pandino (Cremona) dove è stata trovata una stamperia attrezzata per imprimere i marchi sui capi di abbigliamento. Durante la perquisizione nell’attività, infatti, oltre a ulteriori 595 prodotti recanti brand contraffatti o pronti per l’apposizione dei marchi, sono stati sequestrati due computer collegati in rete con altrettanti macchinari adibiti alla stampa, nella cui memoria erano presenti i segni distintivi delle società calcistiche utilizzati per la riproduzione sulla merce. La successiva perquisizione presso l’abitazione della persona titolare della stamperia, infine, ha consentito il sequestro di cinque macchinari professionali dotati di tecniche di stampa su magliette, stampa in 3D, stampa per sublimazione e stampa a caldo, in grado di imprimere i marchi con le stesse caratteristiche dei modelli originali.

Il soggetto titolare della stamperia è stato, quindi, denunciato alla Procura della Repubblica di Cremona per il reato di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni.

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