Le donne, l’Italia e il Sessantotto: la felicità in strada

Ritanna Armeni racconta al femminile uno snodo cruciale della storia del nostro Paese

Paese che cambia alla vigilia del Sessantotto, una ragazza di provincia che sfugge alla chiusura e raggiunge Roma, epicentro della trasformazione e fucina di cultura e movimenti, altre ragazze che come lei cercano nuovi spunti e suggestioni. Sono tanti gli elementi che si mescolano nel nuovo romanzo di Ritanna Armeni, giornalista e conduttrice tv. “Per strada è la felicità” sviluppa una storia ambientata in un’epoca di transizione, seguendo il “filo rosso” delle donne che ne sono protagoniste, forse per la prima volta. La protagonista Rosa, ma anche Luisa e Greta vivono i giorni della contestazione, delle manifestazioni e dell’occupazione come occasioni di scoperta di un mondo diverso. Che è una promessa di ricchezza e di possibilità soprattutto per Rosa, che arriva da un paesino di provincia e cerca sbocchi diversi da quelli cui aspirano le amiche lasciate al paese. Ad ispirarle la voglia di cambiare è stata la nonna paterna, che nel giorno della sua nascita ha convinto il parroco a suonare le campane della chiesa, anche se l’usanza era riservata ai figli maschi, e che l’ha sempre invitata ad andare oltre.

Rosa la ascolta, asseconda le sue indicazioni, soddisfa le proprie aspirazioni e si immerge nel fermento della rivolta, che a Roma abita ovunque: nei viali dell’università, sugli striscioni delle piazze, ai cancelli delle fabbriche. Nella parabola vissuta da Rosa c’è di tutto: l’allegria iniziale, l’amarezza della violenza, la vita in una comune, il prezzo da pagare per questa libertà, che era impossibile da sognare nella provincia che “spiava, controllava, soffocava”, dove ogni passeggiata era monitorata e riferita ai genitori. Orientandosi fra amore e amicizie, tra i grandi classici del marxismo e un movimento che vuole cambiare il mondo, la protagonista incontra Rosa Luxemburg e con lei intreccia un rapporto intenso, che la vede complice, poi critica, vicina ma anche lontanissima. Ribellione, audacia e paura serpeggiano in questa storia al femminile, che finisce per essere un ritratto dell’Italia da un altro punto di vista. Come scrive Ritanna Armeni, la protagonista aveva voglia di ballare e di abbracciare, di nuove esperienze, di gettarsi nel gorgo, senza timidezze e paure. Godendo di tutto”. Perché la felicità era per strada: doveva solo accoglierla.

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