«Non possiamo obbligare i nostri bimbi a fare il tampone al primo starnuto!»

La lettera di una mamma di Casalpusterlengo rilancia il problema dei controlli negli asili e nelle scuole

Buongiorno, non sapendo a chi rivolgermi chiedo a voi.

Vorrei segnalare un problema che noi genitori stiamo riscontrando nel Lodigiano/Lombardia.

Sono di Casalpusterlengo, sono una mamma di due bambini uno di un anno e mezzo (frequentante l’asilo nido) e l’altro di 4 anni (scuola materna). Settimana scorsa (giovedì), il più piccolo ha fatto uno starnuto ed il giorno dopo ovviamente completamente raffreddato. Siamo andati dalla pediatra e gli ha prescritto il tampone, tutta la famiglia è stata messa in isolamento.

Martedì abbiamo fatto il tampone (al “punto tampone” riservato a studenti a Casalpusterlengo), ed è risultato negativo.

A quanto ho capito mio figlio non è l’unico, ora mi sorgono tanti dubbi e magari potreste girare le mie domande a chi di competenza :

- quanti dei bambini con solo raffreddore sono risultati positivi? Sarebbe bello saperlo.

- al nostro asilo nido richiedono un certificato medico in caso di assenza , anche solo di un giorno, il nostro pediatra dice che non rilascia alcun certificato medico. Noi genitori cosa facciamo se un bambino è assente perché non si è svegliato il bambino?

- hanno tolto l’isolamento fiduciario se uno dei componenti familiari è in attesa di esito tampone: un po’ un controsenso, se uno dei componenti familiari dovesse poi risultare positivo gli altri magari sono asintomatici, nel mio caso è corretto mandare l’altro bambino a scuola con il rischio che contagi? ... O mi sbaglio.

- mentre eravamo in attesa di tampone fuori dall’ospedale , c’era anche una bimba che aveva 39 di febbre: non sarebbe il caso di fare tamponi domiciliari ? Così come nella regione Emilia Romagna? So che a Piacenza (che non è messa bene come noi a livello di contagi) effettuano il tampone domiciliari in caso di febbre: anche agli adulti.

- la Regione, venerdì sera , ha istituito i “punti tampone” ma gli addetti lunedì mattina non sapevano nulla e so che il primo giorno i tamponi sono cominciati alle ore 12:30 invece che alle 10:30, direi che la situazione già non è delle migliori, sarebbe il caso prima di scrivere on line qualcosa di organizzarsi anche con gli addetti.

Scusate le mie tante domande ma davvero io ci sto capendo veramente poco, siamo solo al 25 settembre e c’è tanto caos e disorganizzazione. Cosa succederà in inverno? Quanti tamponi inutili verranno effettuati a questi bambini.

Non è il caso di aspettare qualche giorno di raffreddore prima di fare un tampone, anche per non affollare inutilmente i punti tampone?

Spero che la mia mail non venga cestinata e che possiate aiutarmi.

Ringrazio fin d’ora per l’attenzione.

Maria Grazia F.

Casalpusterlengo

(Lettera inviata in redazione il 25 settembre)

(Nella foto la tenda allestita all’ospedale Maggiore di Lodi per i tamponi)

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