LODI «Liste d’attesa, la Regione dica quali sono i diritti dei cittadini»

«Il Pirellone dovrebbe dire che in caso di mancato rispetto dei tempi indicati il paziente può effettuare anche una visita a pagamento a carico del sistema pubblico»

Tutti i canali di prenotazione di Regione Lombardia dovrebbero fornire l’informazione che, qualora nessuna struttura sanitaria sia in grado di garantire la visita o l’esame nei tempi indicati dal medico prescrittore, il cittadino ha il diritto di accedere alle prestazioni anche in intramoenia, vale a dire in regime di libera professione, con il solo pagamento del ticket, e dovrebbero fornire al tempo stesso le istruzioni su come esigere tale diritto. Ho presentato una interrogazione al Pirellone, recependo le indicazioni raccolte dal Coordinamento lodigiano per il diritto alla salute, molto attivo sul territorio.

Oggi, nessuno dei canali attualmente in funzione, dal sito regionale, all’app SALUTILE, al contact center telefonico, agli sportelli CUP delle singole strutture sanitarie, alle farmacie, riporta tale informazione che, a dire il vero, non è affatto nuova, dal momento che scaturisce da un decreto legislativo, il 124, del 29 aprile 1998 e da una delibera regionale, la 2672, del 16 dicembre 2019.

Inutile aggiungere che, ovviamente, se tale diritto fosse esercitato da tutti, il sistema andrebbe in tilt, dato che, come dichiarato dallo stesso assessore in commissione Sanità, circa un milione e mezzo di visite all’anno continuano ad essere erogate oltre la soglia di tempo prevista: è bene dunque che la Regione si attivi in fretta, ma nel frattempo assicuri una comunicazione chiara ed esaustiva.

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