«La nostra scuola ha riaperto bene e ha vinto la sfida»

La lettera di Tina Lomi, responsabile commissione scuola Pd Lodigiano e nonna di cinque nipoti

Sono nonna di cinque nipoti, frequentanti scuole di vario grado in città diverse: scuola primaria e secondaria di primo grado a San Colombano, scuola secondaria di secondo grado a Casalpusterlengo e a Lodi (Gandini). Erano tutti contenti di ritornare a scuola, soprattutto i piccoli. Ho chiesto loro come sta andando a scuola e mi hanno risposto chi bene, chi benissimo, solo la nipote che frequenta la secondaria di primo grado è stata più precisa e mi ha detto “che per ora è andata bene e che si devono ancora organizzare per bene perchè non è il massimo”. Ecco questa risposta mi sembra quella che meglio possa rappresentare la situazione generale. Però l’importante è che la riapertura della scuola in presenza sia andata bene. Molte le giuste preoccupazioni, meno giustificate le continue esternazioni di allarmismo da parte anche di rappresentanti politici che come al solito fanno di tutto per fomentare la paura anche in questo caso e in un momento così delicato.

Purtroppo mascherine, banchi, rotelle e centimetri hanno dominato il dibattito estivo sulla scuola, adombrando la pur attiva riflessione sui contenuti, i significati e gli orizzonti che dovrebbero caratterizzare la scuola alla sua riapertura. È mancata la comprensione della difficile situazione in cui tutti ci siamo trovati, è mancata anche una cosa molto utile e cioè la condivisione delle buone pratiche e delle esperienze positive. Era necessario divulgare maggiormente le soluzioni positive che si andavano delineando, piuttosto che fare del terrorismo. Il governo ha fatto molto mettendo a disposizione enormi contributi come specificato in una mia precedente comunicazione. Hanno fatto molto i Dirigenti Scolastici cercando spazi, inventandosi soluzioni. Hanno fatto molto gli Insegnanti, il personale ATA, alcune amministrazioni, non tutte. E stanno facendo molto i genitori e gli alunni. Ora giunge il momento di immergersi nuovamente nel tempo scuola e con esso nella quotidianità per migliaia di persone, bambini e bambine, ragazzi e ragazze, famiglie, uomini e donne di scuola che, ciascuno con il proprio ruolo, saranno protagonisti di una sfida immensa. Sappiamo che il rischio zero non può esistere in questa situazione, sappiamo anche che per gli studenti si dovranno conciliare due urgenze, due diritti inalienabili, quello di salvaguardare la salute e quello di garantire lo studio.

Qualcosa in questi mesi però è successo: la scuola è mancata a tutti, è stata cercata, è tornata in primo piano, al centro dell’attenzione collettiva, in prima pagina anche se, troppe volte, attraverso polemiche enfatizzate dagli stessi media.

Se esiste un prima e un dopo covid-19, se vogliamo credere che nulla sarà come prima, dobbiamo acquisire la consapevolezza di quanto la scuola già vivesse una sua crisi profonda. È bene ricordare i danni apportati dalla riforma Gelmini del 2009 con un taglio di 8 miliardi di finanziamenti, 150.000 cattedre dismesse, 3.000 istituti scolastici chiusi e mai realmente recuperati. Quindi anche con tutte queste problematiche, che non dipendono dal governo attuale, e che penalizzano la struttura scolastica e le necessità di questo particolarissimo momento, possiamo dire che in generale la scuola ha riaperto bene e vinto la sfida che molti volevano persa.

Tina Lomi Signoroni

responsabile commissione scuola PD Lodigiano

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