Il green pass da venerdì, in settimana la cabina di regia

I governatori di Trentino e Sardegna si mettono di traverso: i ristoratori non possono fare i carabinieri

Il Green pass per accedere nei locali al chiuso, per partecipare ad eventi, entrare al cinema o in palestra, entrerà in vigore da venerdì. Ma le perplessità sono ancora molte tanto che alcuni governatori già si smarcano. «Aspettiamo le linee guida del governo centrale - ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, relativamente agli effetti della pandemia sulla tenuta del sistema turistico trentino -. Certo è che siamo contrari al fatto che ristoratori e baristi facciano i carabinieri. Nel 2020, Covid ha colpito il turismo invernale provocando un danno pesantissimo. Abbiamo pagato un prezzo enorme. Per questa estate i numeri sono molto confortanti con prospettive importanti. Ma siamo molto preoccupati per l’inverno. Un’altra stagione con impianti chiusi sarebbe devastante non solo per l’economia, ma anche per il tessuto sociale. Ne andrebbe anche della sostenibilità dell’economia. Con l’entrata della Lega al governo c’è stato il riconoscimento del fondo montagna. Per una realtà come una nostra da 500 mila abitanti è stato importante: il governo ci ha riconosciuto la specificità. Se la gente non sta più in montagna, il sistema non tiene».

«Non si può pretendere che il singolo negoziante, il singolo commerciante o ristoratore, vada a fare da controllore per sostituirsi allo Stato o alle regioni - ha detto a LaPresse il presidente della regione Sardegna, Christian Solinas -. Quello che serviva, era che chi è positivo non potesse in alcun modo salire su aerei, treni o navi, perché da un lato mettiamo restrizioni ai pubblici esercizi e dall’altro permettiamo che chiunque possa arrivare». Solinas, rispetto all’attuale situazione di ripresa dei contagi in Sardegna sottolinea che «è una situazione con delle diversità sostanziali rispetto alle precedenti ondate. Le contromisure adottate, dalla vaccinazione di massa ai controlli, hanno arginato fino a un certo punto l’aumento dei contagi: ma quello che sarebbe servito, e che io ho chiesto da tempo - ribadisce Solinas - era un controllo diverso sugli spostamenti». «Circa il 5-10% dei ristoratori, da quello che ci risulta, non chiederà il green pass ai clienti dei loro ristoranti – ha spiegato Emanuele Frongia, presidente Fipe Confcommercio sud Sardegna -. Alcuni perché proprio non gli importa, altri perché non hanno la possibilità di controllare e altri ancora per scelta precisa. Da parte nostra, continuiamo a sollecitare i nostri associati a rispettare al massimo le regole e applicare scrupolosamente i protocolli», precisa Frongia, anche perché si rischiano multe fino a 1.000 euro e la chiusura del locale. Infine il governo è al lavoro per estendere al più presto, nonostante le proteste che si sono registrate anche sabato in molte piazze italiane, l’uso del green pass anche sui mezzi pubblici. La cabina di regia dovrebbe essere convocata domani o mercoledì.

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