L’incontro con il cigno nero “nella prima zona rossa”

Un diario-racconto della quarantena vissuta da Michael Crea a Castiglione d’Adda

«Questo libro è la mia testimonianza, racconto quello che ho fatto, i miei errori, i miei progressi e la mia speranza per il futuro. L’ho scritto con l’ottimismo di chi è sopravvissuto e ha imparato tanto. Una cosa sicuramente: apprezzare sempre ogni istante di vita. Che oggi c’è ma domani chissà». È un giovane uomo di 31 anni a riflettere con questa saggezza, non un adulto già nella parabola discendente dell’esistenza ma tant’è, proprio questo può accadere quando la vita ti fa imbattere nel “cigno nero”, metafora dell’imprevisto raro che in un attimo spariglia le nostre vite. Michael Crea vive a Castiglione d’Adda e nel suo libro “La mia esperienza con il cigno nero” parla del coronavirus vissuto nell’epicentro della “zona rossa” della Bassa dove tutto ha avuto inizio. Quindici capitoli redatti con scrittura fresca e incalzante, quindici come quindici sono stati i giorni di quel periodo iniziato il 21 febbraio scorso a Codogno con il primo caso accertato di Covid 19 in Italia. Una sorta di diario-testimonianza che sarà presentato giovedì a Castiglione nella serata “Testimonianze di resilienza dalla prima zona rossa” (ore 21.15, sotto i portici della biblioteca al civico 1 di piazza Matteotti) promossa dall’assessorato comunale alla cultura.

La sorella di Michael, Jessica, a febbraio era stata a contatto con il “paziente 1” Mattia Maestri durante un corso di primo soccorso in Croce Rossa a Codogno. Risultato: tutta la famiglia Crea “tracciata”, nessun contagio diretto ma quarantena ferrea per due settimane. Il libro nasce proprio in quei giorni di isolamento forzato, tra paura, ansie, incertezze. «Nessuna velleità da scrittore, piuttosto ho sentito l’urgenza di fermare su carta quei giorni incredibili – spiega Michael, laurea in General Management, attualmente un lavoro in una società piacentina di consulenza nel settore dell’energia - . Ho raccolto anche testimonianze di altre storie di resilienza, presso conoscenti ed amici. Riflettendo pure su aspetti generali conseguenti la pandemia, economia in primis».

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