Le luci accese e il buio in sala per l’8 marzo
e... per il cinema

Gli schermi d’essai del territorio aderiscono lunedì all’iniziativa lanciata dalla Fice

I cinema del territorio sono tra le oltre 500 sale d’essai d’Italia che alle 20 di lunedì accenderanno le luci e riapriranno simbolicamente le porte per denunciare il morbo di una violenza di genere ancora troppo diffusa nel mondo. Un gesto di adesione alla iniziativa lanciata dalla Federazione Italiana Cinema d’Essai (Fice) che trova ulteriore incisività nel cadere a un anno esatto dalla chiusura di tutti i cinema italiani.

«Da sempre il cinema, e in particolare il cinema d’autore, rappresenta un importante strumento di crescita civile e l’iniziativa vuole sottolineare proprio questo – rimarca il presidente nazionale Fice Domenico Dinoia -. Negli ultimi anni il cinema d’autore ha proposto molti film che hanno affrontato il tema della violenza di genere; nonostante le sale siano oggi ancora chiuse, si vuole dare un segnale di vicinanza a tutte le donne, proiettandoli simbolicamente nelle nostre sale».

A Lodi la multisala Moderno di corso Adda proietterà simbolicamente il film di Mounia Meddour “Non conosci Papicha”. Sostegno pieno all’iniziativa della Fice arriverà anche dalla sala del “Carlo Rossi” di Casalpusterlengo che proietterà il film di Daniel Mann “La rosa tatuata” con Anna Magnani. Adesione piena anche dalla multisala Troisi di San Donato Milanese: anche in questo caso, cinema illuminato e grande schermo riacceso con la proiezione di trailer centrati sul tema della violenza di genere e di spezzoni del film di Marta Bergman “Sola al mio matrimonio”. 

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