Un lodigiano apre il ministero a Monza

Quarant’anni, originario di Valera Fratta, tra i leghisti della prima ora. Maurizio Bosatra, capo di gabinetto del ministro Roberto Calderoli da tre anni, ha aperto ieri mattina l’ufficio decentrato a Monza del ministero della Semplificazione. Il politico lodigiano, che vanta una lunga militanza sul territorio, è stato il primo a spalancare le porte degli uffici ministeriali decentrati al Nord dopo le aspre polemiche delle scorse settimane sull’utilità e le reali funzioni di questa scelta. Il 40enne ieri ha accolto nell’ufficio di Calderoli a villa Reale una delegazione di commercianti di Padova, in arrivo a Monza per protestare contro la manovra finanziaria del governo. Ma proprio il leader dei commercianti, dopo la visita a villa Reale, ha espresso perplessità sulla reale operatività delle sedi ministeriali decentrate al Nord.

Al di là della polemica sul “federalismo dei ministeri”, per il lodigiano Bosatra si è trattato di una bella vetrina. Iscritto alla Lega nord dai primi anni Novanta, Bosatra ha assunto poco alla volta posizioni sempre più importanti nella struttura organizzativa del partito di Bossi, anche se forse pochi ne sono a conoscenza. Segretario della Lega a Sant’Angelo, segretario di circoscrizione, Bosatra è stato anche commissario del Carroccio ai tempi della battaglia contro la moschea di Lodi. Nel 1995 il passaggio in via Bellerio, all’organizzazione nazionale del partito. Proprio in funzione di questo ruolo, negli scorsi anni il 40enne di Valera è stato “spedito” in mezza Italia per cercare di risolvere le crisi interne alla Lega che si verificavano di volta in volta in diverse città. Bosatra è stato commissario in realtà vivaci come Lecco e Piacenza, fino alla “missione impossibile” dell’estate 2010: cercare di metter pace nella Lega nord dell’Alto Adige, fra tendenze autonomiste spinte all’eccesso e la necessità di mediare. Ma Bosatra nel corso degli ultimi anni ha avuto anche esperienze amministrative, come la parentesi di assessore al patrimonio a Sant’Angelo, nella giunta Carlin. A Bosatra si deve, ad esempio, la riqualificazione del viale di fronte allo stadio “Carlo Chiesa”. Il legame con Sant’Angelo, nonostante gli impegni romani al fianco di Calderoli, non si è mai interrotto. E fino a due anni fa Bosatra figurava ancora nel direttivo barasino del Carroccio. Da “padano” della prima ora, Bosatra ha seguito da vicino anche le manifestazioni santangioline contro la chiusura dell’ospedale Delmati. Fra i tantissimi impegni organizzativi all’interno del partito, non poteva mancare quello per Miss Padania. Un leghista a 360 gradi, dunque. E dall’alto della sua militanza, chissà che non gli scappi un sorriso soddisfatto leggendo le parole pronunciate ieri dal leader dei commercianti di Padova ai giornalisti dopo la visita agli uffici ministeriali di Monza: «Siamo rimasti un po’ perplessi perché oltre alla foto del presidente della Repubblica c’è quella di Bossi da giovane, poi c’è anche un quadro di Pontida e una statuetta di Alberto da Giussano, e secondo noi in uffici del ministero queste cose non dovrebbero esserci».

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