SAN COLOMBANO Parenti e amici sempre uniti nel ricordo di Michael Magli

Una serata per ricordare il giovane scomparso sulla provinciale 19, la famiglia continua a chiedere che venga fatta chiarezza

Una serata per ricordare Michael Magli, alla presenza di amici e familiari e con l’accompagnamento della musica di Vasco, da lui tanto amata, e per fare sì che la sua vicenda non sia dimenticata e che i suoi cari possano finalmente ricevere delle risposte attese da quasi un anno. Un evento ospitato sabato sera nella cornice di piazza IV Novembre di Miradolo Terme e organizzato dal Live Café assieme ai familiari del ragazzo, scomparso nel settembre 2020 in seguito a un terribile schianto al curvone della provinciale 19 tra Graffignana e San Colombano.

Una quarantina le persone presenti che lo hanno conosciuto, alle quali si è aggregato un altro gruppo di persone per la commemorazione, alla quale ha preso parte anche il parroco di Graffignana don Luigi Gatti, che ha aperto la serata con un discorso inaugurale. Amici e parenti hanno portato uno striscione commemorativo del ragazzo e, nel rispetto delle misure di sicurezza, si sono svolti un lancio di palloncini e un tributo a Vasco di Guido Piazzi Blasco. Come spiega la mamma Adriana Sità, lo scopo dell’iniziativa, oltre a ricordare il figlio, era quello di fare sì che la vicenda non vada nel dimenticatoio anche a livello pubblico, lasciando le domande della famiglia ancora senza risposta: «Ora su quella curva è stato messo un guardrail, ma da quando è successo nessuno ha mai speso una parola per noi – racconta – abbiamo mandato raccomandate al Procuratore, alla Provincia, ai sindaci e alle Polizie Locali di Graffignana e San Colombano e ai Carabinieri di Borghetto Lodigiano, che le hanno ricevute senza far seguire mai una risposta. E su quella curva c’è una responsabilità, andava messa almeno 40 anni fa, e mio figlio non è l’unico ad aver perso la vita a causa sua».

La manifestazione sarebbe dovuta originariamente svolgersi a Graffignana, paese dove Michael, che viveva molto vicino a questo centro ma ancora nel Comune di San Colombano, aveva frequentato le scuole e lavorato, ma, come precisa la mamma, questo non è stato possibile «perché il sindaco non ha voluto, ha detto che ci voleva il Green pass, anche se era all’aperto, e che, insomma, era troppo complicato. Ci siamo rimasti molto male, mio figlio ha dato anima e corpo per Graffignana, dove si è formato, ha lavorato e aiutato moltissime persone».

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