SAN COLOMBANO Ferragosto non ferma lo spaccio in collina

Traffico intenso nei punti di smercio: allarme tra i cittadini

Spaccio in collina, traffico intenso nei punti di smercio, carabinieri con le mani legate, cresce l’allerta tra i cittadini. Proprio dai cittadini sono partite le ultime segnalazioni di spaccio in pieno giorno, direttamente sulla strada provinciale collinare, senza alcuna remora degli spacciatori (e dei clienti) a fermarsi per i propri traffici anche sotto gli occhi della gente.

«Un giorno addirittura c’erano due auto in colonna, e quando una se ne è andata ne è arrivata una terza. Non se ne può più. Dove viviamo? - È lo sfogo di un cittadino di Graffignana -. Tutti i giorni, nel primo pomeriggio, si può assistere a qualche auto di passaggio su via dei Ronchi che rallenta, poi si ferma, esce lo spacciatore, fanno il proprio mercanteggio, e poi via. Una volta mi sono fermato, a una certa distanza, per vedere se la mia presenza li avesse scoraggiati. Tutt’altro, lo spacciatore si è accorto di me e ha mosso le braccia come a dirmi di farmi gli affari miei e di andarmene, come se fossi io a disturbare».

La segnalazione riguarda la provinciale 189 tra Graffignana e Miradolo, via dei Ronchi, all’altezza della doppia curva dolce dove, dopo l’incrocio per Monteleone, comincia la salita verso la collina in direzione Miradolo. In passato nello stesso posto un automobilista con dash cam attiva aveva ripreso lo spaccio. Allora come oggi, il via vai è sempre intenso, gli accordi si prendono per telefono, poi il passaggio dose-soldi avviene in pochi secondi a lato strada. A luglio i carabinieri di San Colombano avevano fermato diversi acquirenti, con ritiro patente e segnalazione. In quei casi, il luogo dello spaccio era un altro punto collinare, la doppia curva della strada da San Colombano per Miradolo, all’altezza della deviazione per la Madonna del Latte di Miradolo, dove già in passato c’erano state diverse operazioni anti-droga.

Operazioni che da un po’ di tempo non si vedono più. La collina, con il suo territorio diviso tra tre province, le decine di strade bianche e sentieri, i boschi e i nascondigli, rimane un terreno privilegiato per gli spacciatori, senza che le forze dell’ordine riescano a sradicare il fenomeno. E tra i cittadini crescono preoccupazione e allarme.

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