SAN COLOMBANO Cancellata la sagra dell’uva, sarà solo una “mezza festa”

Presa di posizione ufficiale del Comune, il Covid frena i fuochi artificiali e le bancarelle

La festa dell’uva non ci sarà, ci saranno alcuni eventi della tradizione del Settembre banino, come le degustazioni dei vini e un’esposizione di pupazzi di cartapesta, e un convegno sul futuro del parco della collina. È la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale di San Colombano per fare chiarezza rispetto alla «mezza festa» che si vivrà domenica 26 settembre, già oggetto di discussione e polemiche in collina. «Si è deciso insieme che la festa dell’uva non ci sarà, ci saranno solo un paio di eventi che rappresentano il legame con la tradizione, per evitare di perderla, ma la sagra quest’anno è sospesa», dice il consigliere delegato al turismo Paolo Polenghi.

E il sindaco Giovanni Cesari lo ha annunciato con un video-messaggio pubblicato sul sito Internet comunale, nel quale ha fatto gli auguri per l’inizio dell’anno scolastico e ha ribadito il concetto: «Quest’anno a seguito delle norme Covid la sagra dell’uva non potrà essere effettuata, non avremo la sfilata dei carri allegorici, non avremo le bancarelle, non avremo i fuochi artificiali – ha detto il sindaco -. Essendo però forte la nostra tradizione delle compagnie dei carri allegorici abbiamo voluto con loro organizzare una rappresentazione nel parcheggio e nel parco del Castello, e avremo una degustazione di vini nel cortile del Castello. Tutto avverrà con green pass obbligatorio e con accessi controllati e contingentati. Avremo poi un importante convegno sul parco collinare». La scelta della ”mezza festa” però in paese fa già discutere. Molto contrariati i commercianti, anche per la tempistica delle decisioni, dal momento che fino a inizio settembre la festa sembrava confermata, anche se in un formato ridotto. Il formato ridotto però non contempla né bancarelle né manifestazioni di piazza. Inoltre, nelle varie ipotesi circolate si era parlato della dislocazione dei pupazzi di cartapesta in diversi angoli del paese, che avrebbe consentito forse di animare un po’ le vie, oppure dei banchi di degustazione dei vini sulle vie pubbliche. Alla fine, invece, tutto è stato dislocato in Castello, e i commercianti si sentono tagliati fuori. Rimane su tutto l’incognita del pubblico: se saranno numerosi, in linea con gli anni scorsi, sarà molto complesso gestirli e non troveranno l’accoglienza del passato. Al contrario, se non arriveranno, sarà solo una festa (costosa) per pochi.

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