S. ANGELO Tari, manca oltre mezzo milione: già inviati dal Comune 2400 solleciti

Nel documento unico di programmazione i “conti” per gli anni 2019 e 2020

Oltre mezzo milione di mancati introiti tra il 2019 e il 2020 sul capitolo tassa rifiuti. E quasi 2400 solleciti già inviati ai contribuenti inadempienti. Sono i dati che emergono, sul fronte Tari, dalla relazione del documento unico di programmazione 2022/24, depositato nei giorni scorsi a Palazzo Delmati. E Comune di Sant’Angelo al lavoro per recuperare le somme dovute da chi non ha adempiuto ai versamenti.

Già nel 2020 era stata avviata un’azione di verifica tramite i questionari inviati ai contribuenti nel 2019, sempre ai fini di monitorare l’aggiornamento della banca dati dei tributi - anche perché proprio il mancato aggiornamento delle banche dati era stata una delle criticità che avevano poi condotto al piano di riequilibrio nel 2015 - e l’analisi aveva condotto a determinare un aumento della superfici da tassare di 15.591 metri quadrati.

L’ulteriore passo è arrivato poi nel 2021 quando sono stati verificati nel dettaglio i versamenti Tari 2019 e 2020; analisi che ha portato a far emergere le situazioni di inadempienza, per un mancato gettito del tributo di 287.586 euro per il 2019 e di 290.694 euro per il 2020. A tutti coloro che non hanno versato arriverà un sollecito di pagamento. E una prima tranche di questi “inviti” a procedere è già partita all’indirizzo dei contribuenti: 886 i solleciti 2019 per 170.900 euro di tassa rifiuti da versare e 1441 solleciti per il 2020. Per un totale di 249.605 euro di tributo che manca all’appello. Per chi non si adeguerà, si procederà all’emissione degli avvisi di accertamento - secondo passo dell’iter per il recupero delle somme - per poi passare alla riscossione coattiva in caso di inadempienza, come previsto dalla legge.

Proprio per agevolare la lotta all’evasione, l’amministrazione ha dato incarico in questi anni a una società specializzata per verifica e aggiornamento delle banche dati e per la gestione della partita degli avvisi di accertamento e le riscossione. Sul fronte Imu è stata conclusa l’operazione di accertamento sugli anni compresi tra il 2012 e il 2015. Emessi avvisi per complessivi 745.614 euro, ne sono stati riscossi 205.723 euro. Con una capacità di riscossione del 27,59%, mentre il dato nazionale si ferma al 20-22%. Altro mezzo milione di euro di avvisi Imu (539.891 euro) - di cui i termini di opposizione sono scaduti - sono già in parte oggetto di riscossione coattiva e in parte lo saranno entro fine 2021.n

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