Morta al Maggiore a 7 anni: «Processo da rifare»

Per la Suprema corte il gup che ha scagionato i quattro pediatri imputati avrebbe «esorbitato dai suoi poteri»: «In presenza

di perizie contrastanti è necessaria una discussione in giudizio»

Si tiene settimana prossima l’udienza preliminare bis per la morte di Chiara Colombo, la bambina di 7 anni di San Colombano al Lambro che alla fine di febbraio del 2011 era stata portata dai genitori all’ospedale Maggiore di Lodi con un forte mal di pancia e vomito e che meno di due giorni dopo si era spenta in un letto della rianimazione. Una tragedia inattesa per la quale i genitori fin da subito hanno chiesto giustizia, ma nel gennaio dello scorso anno il gup di Lodi aveva disposto il non luogo a procedere per i quattro medici della pediatria per i quali il pm Giampaolo Melchionna aveva chiesto invece il rinvio a giudizio, per l’ipotesi di omicidio colposo.Un proscioglimento che i legali della famiglia Colombo, Andrea Martelli e Raffaella Gipponi di Lodi, avevano impugnato in Cassazione, unica sede possibile, e nel dicembre scorso la quarta sezione, che spesso di occupa di casi di colpa medica, ha disposto che il procedimento penale riprenda dalla fase dell’udienza preliminare, mantenendo valido l'incidente probatorio (una “superperizia”) che era stato disposto da un precedente gup. I quattro pediatri G.G., A.E., G.L. e M.C. sono quindi chiamati a comparire settimana prossima davanti a un diverso gup, Alessandra Del Corvo.

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