L’ufficio postale di Lodi Vecchio resta aperto solo al mattino tra mille disagi

Nonostante le proteste e le sollecitazioni la situazione non cambia

I giorni più difficili sono quelli, come di consueto, di inizio mese, quando l’afflusso di chi è diretto all’ufficio postale per il ritiro delle pensioni rimane sempre considerevole. E quando l’attesa degli utenti è ben visibile, sul marciapiede, di una delle strade centrali per la viabilità cittadina, come via Libertà. Rimane un rebus l’accesso all’unico ufficio postale della città di Lodi Vecchio, filiale che si affaccia sulla centralissima via Libertà, dallo scoppio dell’emergenza sanitaria segnato dall’accessibilità ridotta e limitata alla sola mattina. Con pesanti ripercussioni per chi è impossibilitato, per ragioni di lavoro, a programmare un’uscita mattutina, ma anche per chi è costretto ad attendere a lungo all’aperto, esposto agli agenti atmosferici e senza la possibilità di ripararsi. Disagi che sono ovviamente ancora più marcati, per i cittadini anziani. La riduzione degli orari, qui come in altri centri, è partita con lo scoppio dell’emergenza sanitaria e non si è mai più modificata. Una condizione che continua a suscitare malcontento e nuove segnalazioni dai cittadini, con la protesta riemersa nei giorni scorsi sui social.

Sul capitolo si era mobilitato in forma congiunta il consiglio comunale, con una mozione portata in aula su iniziativa dei tre gruppi politici, la maggioranza di Vivere Lodi Vecchio e le opposizioni di Laus Furura ed Eva Pizzi Sindaco, per impegnare il sindaco a un’azione nei confronti di Poste Italiane. A quel documento era seguita l’iniziativa del sindaco Lino Osvaldo Felissari di una lettera con richiesta di un confronto urgente e un riscontro di Poste Italiane. La società aveva chiarito - era febbraio - che non c’erano ancora le condizioni per riaprire e che la situazione sarebbe stata rivalutata alla fine dello stato di emergenza, chiuso il 31 marzo scorso. «Il decreto in vigore dal primo aprile, in cui permangono elementi di tutela, non ci ha fornito una grande leva per poter agire nuovamente con Poste Italiane e i disagi permangono soprattutto nei giorni di maggior afflusso per le pensioni - spiega il sindaco Felissari - : è nostra intenzione sollecitare comunque una nuova valutazione dopo Pasqua, per considerare una riapertura pomeridiana seppur graduale e parziale».

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